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Xanax, una commedia “claustrofobica” al Teatro degli Audaci fino all’ 8 ottobre

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Il Teatro degli Audaci apre la stagione 2017-2018 con un’ottima scelta del Direttore Artistico Flavio De Paola: Xanax.

La regia di questa deliziosa commedia di Angelo Longoni del 2001 è affidata a Marco Cavallaro che dirige egregiamente i due protagonisti in un susseguirsi di battute divertenti e ritmate.

Ambientato in un ascensore, Daniele (Mario Antinolfi) giornalista e Laura (Claudia Ferri) addetta all’ufficio stampa, un venerdì sera uscendo dal lavoro restano chiusi in ascensore.

Provano a chiamare aiuto, suonare l’allarme, ma niente, nessuno li sente, è venerdì sera, sono tutti andati a casa. L’unica speranza per uscire prima del lunedì mattina è riposta nel guardiano. Speranza ben presto vanificata, ogni tentativo di richiesta di aiuto fallisce.

I due estranei si trovano a condividere uno spazio talmente piccolo che, con il passare del tempo crea intimità. Non si danno più del lei, scoprono ognuno le debolezze dell’altro e, soprattutto una dipendenza esagerata per ogni sorta di farmaco.

Incominciano a pensare che finisca l’aria, che nessuno li troverà fino al lunedì, l’ansia aumenta e il tempo passa. Daniele si sente male, ha un attacco di panico e comincia a prendere Xanax, poi lei prende il Prozac, il Maalox per lo stomaco e poi ancora lo Xanax.  I bisogni primari escono fuori, caldo, freddo, fame, sete e voglia di fare la pipì. La noia, il tempo, la paura e il sesso, un incontro tra due anime sole mentre il tempo scorre.

 

L’interpretazione è stata perfetta, tutta d’un fiato come la commedia, alternata dalla magistrale musica di Lucio Dalla.

Mario e Claudia hanno donato una parte di sé al pubblico che ne è uscito divertito. La stanchezza degli attori è realisticamente in sintonia con l’evolversi dello sfinimento dei protagonisti che, stremati dovranno attendere il lunedì chiusi in un’intima scatola metallica.

Ogni spettatore, uscendo, alla fine della pièce, forse, ha trovato una corrispondenza con le paure che la commedia ha esplorato. Mentre il finale a sorpresa, con l’effetto “terapeutico” di cui hanno beneficiato i protagonisti lascia un’ euforia ottimista.

Danzando sulle note di “Liberi” con Lucio Dalla.

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