È stata presentata alla stampa ieri al WeGil di Roma, l’hub culturale della Regione Lazio nel quartiere Trastevere “Robotizzati. Esperimenti di Moda, la mostra-performance ideata e curata da Stefano Dominella con la direzione artistica di Guillermo Mariotto
L’idea è nata tre anni fa dal curatore Stefano Dominella ed oggi, ha trovato finalmente il momento di esplodere nella sua fantasiosa ed originale grandezza. Come ha dichiarato anche Stefano, finalmente Roma fa da vetrina alla moda, dopo aver perso tante manifestazioni nel corso di questi ultimi anni adesso in contemporanea ne presenta due: “Robotizzati. Esperimenti di moda” e l’altra “Romaison” all’Ara Pacis dagli archivi delle sartorie di costume romane.
Al WeGil si parte dall’uomo sulla Luna con L’allunaggio, Sportswear, Fantasia e creatività allo stato puro, si passa per un mondo fantastico prendendo spunto dai robot agli inizi degli anni ’80 fino al connubio con tutta la modernità di oggi. Una mostra poliedrica con i 50 robot chogoking da collezione di Roberto Pesucci dal 1980 ad oggi per la prima vota esposti tutti insieme. Una parte è dedicata alla donna con l’installazione dell’artista visivo Federico Paris.
Per parlare di robot viene preso come pretesto il primo uomo sulla Luna che nel 1969, avvolto nella sua tuta spaziale, mette piede sul nostro satellite naturale. Neil Armstrong in tenuta da “esploratore lunare” assomiglia a un robot, ricorda i mecha giapponesi. La tuta spaziale è una sorta di armatura-contenitore dell’uomo che comanda i movimenti dall’interno. La missione dell’Apollo 11 ha suggestionato e segnato la moda e il costume. Ben prima del 1969 gli stilisti hanno iniziato a ispirarsi all’evento epocale inaugurando quella che sarà ribattezzata “moda lunare”. Tessuti metallici, lurex, alluminio, paillettes e plexiglass: i “moon look” sono creazioni realizzate con materiali che ricordano il paesaggio lunare e i viaggi spaziali.
André Courrège è il primo a essere “stregato dalla Luna” nel 1964 quando presenta la collezione Space age.
Anche Philippe Plein ha creato tute luccicanti ricoperte di cristalli e ha fatto sfilare in passerella un robot di dimensioni giganti che tiene per mano la top model Irina Shayk.
Capi iconici corredano il lungo viaggio di Robotizzati e non solo. L’azienda Golden Lady Company ha realizzato per l’occasione una collezione di collant dai filamenti coloratissimi ispirati ai robot giapponesi esposti.
A presentare la mostra insieme al curatore Dominella l’assessore Alessandra Troncarelli, il direttore artistico Guillermo Mariotto, Rosalinda Celentano e Paolo Conticini. Quest’ultimi tre partecipanti al programma “Ballando con le stelle” di Milly Carlucci ed entrambi ispiratori delle opere di Guillermo che dichiara.
“Ho immaginato per questi abiti dei bambini che sono stati lanciati nello spazio dopo una catastrofe sulla Terra e i loro genitori adesso sono due robot stilisti. la mostra l’ho pensata da visitare anche coi bambini per vivere un momento di sogno con i robot e la bellezza che salverà il mondo”.
Al WeGil espongono i nomi eccellenti della moda internazionale, alcune delle quali provenienti da archivi storici e da collezionisti: Giorgio Armani (courtesy Paola Fidanza), André Courrèges (courtesy Paola Fidanza), Paco Rabanne (courtesy Mia Salviati)
Pierre Cardin (courtesy Modateca Deanna), Thierry Mugler (courtesy Mia Salviati).
E ancora Yohji Yamamoto (courtesy Mia Salviati), Martin Margiela (courtesy Modateca Deanna) passando per Enrico Coveri, Max Mara, Alexander McQueen (courtesy Modateca Deanna).
Philippe Plein (courtesy Miriam Bonomi), Prada (courtesy Paola Fidanza), Gucci (courtesy Anna Moncada).
Gianfranco Ferrè (courtesy Fondazione Ferrè), Gattinoni (courtesy Paola Fidanza), Guillermo Mariotto, Moschino (courtesy Mia Salviati), Mila Schon (courtesy Modateca Deanna), Jean Paul Gaultier (courtesy Modateca Deanna), Antonio Marras, Raniero Gattinoni, Stone Island, Adidas e molti altri.