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La vita di Leonard Bernstein in “Maestro” di Bradley Cooper da oggi su Netflix

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"Maestro" di Bradley Cooper dal 20 dicembre su Netflix

Una vita per la musica e un amore per la moglie Felicia Montealegre Cohn Bernstein intramezzate da numerose passioni. Leonard Bernstein è raccontato nel film in cui Bradley Cooper è attore, sceneggiatore insieme a Josh Singer e regista attraverso la genialità folle dell’artista, il film “Maestro” è disponibile su Netflix dal 20 dicembre prodotto da Martin Scorsese e Steven Spielberg

La vita del compositore, pianista e direttore d’orchestra Leonard Bernstein interpretato da Bradley Cooper è mostrata al pubblico nella sua genialità e nelle sue debolezze, uomo e divino, colui che dirige la New York Philharmonic a soli venticinque anni per una sostituzione all’ultimo minuto di Bruno Walter senza neanche fare le prove.

Bernstein era musica ma era anche una personalità difficile da amare, e la moglie Felicia (Carey Mulligan) incontrata ad una festa con cui è nata subito sintonia e passione non è bastata a colmare l’energia dell’artista che nella sua vita si è legato anche al direttore d’orchestra Tom Cothran e a David Oppenheim non negando mai la sua omosessualità che anche Felicia aveva accettato come parte di lui.

Bernstein è affascinate, impossibile resistergli, è divertente e i due hanno numerose affinità, entrambi con origini multiculturali. Il loro primo incontro si conclude su un palco con Leonard che recita improvvisando un copione, da allora le loro menti sono unite per sempre.

Nemmeno il divorzio li separa, in seguito quando lei si ammalerà di tumore, Bernstein lascerà tutti gli impegni per starle accanto fino alla fine in un ultimo gesto d’amore intimo e profondo. Felicia viene raccontata come una donna tormentata dalle sofferenze a causa del marito e di cui forse logorandosi ne ha assorbito le “colpe” dimostrando un enorme amore per lui la sua arte e le sue follie.

Bradley Cooper, Martin Scorsese e Steven Spielberg sono senz’altro una garanzia di un ottimo prodotto che non pecca in nulla, che prende lo spettatore travolgendolo nel vortice della musica quasi confondendolo e lasciando ogni giudizio in sordina e senza significato. Bernstein era così ogni persona attorno lui alimentava la sua genialità senza possibilità di uscirne incolume. Ed è forse questo quello che accade quando si vive di passioni.

Nel film la trasformazione di Bernstein anziano all’inizio apre la scena come in un documentario, al pianoforte si racconta partendo da lui giovane per chiudere di nuovo il cerchio della vita nel finale con un ultimo gesto per il pubblico e una sigaretta in bocca.