Berlino anni’ 30, le idee di Hitler prendono piede, la povertà divampa, un’attrice povera e affamata trova come unica via per sopravvivere, quella di travestirsi da uomo per avere successo
La pièce inizia con Susanne Weber (Veronica Pivetti) che vaga per la città tedesca, sola e con una valigia vuota, unica dote di un amore fallito, quando incontra un italiano, Vito Esposito (Yari Gugliucci) anche lui attore, che le propone un lavoro purché si travesta da uomo. Susanne sul palco diventerà da quel momento prima Viktor e poi Viktoria.
La voce un po’ rauca e il fisico androgino, dettato dalla fame, sono complici della riuscita dell’inganno che porterà entrambi al successo. Tutto andrà bene fino a quando cupido scoccherà la sua freccia: il conte Frederich Von Stein (Giorgio Borghetti) s’innamorerà di Viktor, correndo il rischio di essere arrestato (le leggi sull’omosessualità erano capitali) e dichiarerà il suo amore.
Sul palco accanto ai protagonisti la Baronessa Von Punkertin (Pia Engleberth) mecenate di tutto il cast di artisti. Lilli Shultz (Roberta Cartocci) la bionda ballerina svampita di cui è innamorato Vito e Gerhardt (Nicola Sorrenti) che si lascerà prendere dal fanatismo del fascismo.
La pièce è liberamente ispirata a film Victor Victoria del 1982 di Reinhold Shunzel. È molto delicata e apparentemente leggera pur affrontando dei temi molto dolorosi: la fame e il sentirsi soli a costo di restare attaccati alla vocazione della recitazione.
Tutto avviene in un contesto storico di mutamento e paura. Dove ogni via di fuga è lecita anche quella di nascondersi su un palcoscenico.
Le musiche di Maurizio Abeni sono la cornice perfetta dello spettacolo. Le note accompagnano Veronica quando canta con passione, e si vede, anche nel delizioso duetto con Giorgio Borghetti.
Veronica catalizza tutta l’attenzione su di sé, sia quando è vestita da povera con stracci che dovrebbero renderla goffa, invece la coprono con grazia, sia quando si traveste da uomo (sul palco) utilizzando anche un fallo in cotone come simbolo di virilità. Non è mai volgare e sboccia nel corso della trama diventando Viktoria alla fine della pièce con la sua sensualissima femminilità.
“Viktor und Viktoria” , regia di Emanuele Gamba sarà in scena al Teatro Quirino fino al 17 febbraio 2019.