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Sensuale e rivoluzionaria Valentina Lodovini alla Sala Umberto

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Velntina Lodovini

“Tutta casa, letto e chiesa” di Dario Fo e Franca Rame è un classico molto amato dal pubblico, per questo ancora più difficile da interpretare. Ci è riuscita in pieno Valentina sul palco della Sala Umberto

Se in questo periodo pre-natalizio dovete scegliere una pièce da vedere, ebbene, andate a vedere la Lodovini alla Sala Umberto. Vestita solo con una sottoveste e una vestaglia Valentina riesce a dare un significato importante al testo, diverso da quello classico che conosciamo. Valentina e il regista Sandro Mabellini puntano sulla fisicità, espressione rivoluzionaria della consapevolezza del proprio corpo, in contrasto con il testo che esalta il maschilismo. Con la sua pelle chiara, il gioco di luci sulle gambe, a piedi nudi, il suo corpo è sfacciatamente dominante sulla scena, mentre il testo  esalta comportamenti maschili che vogliono schiacciare la donna che si ribella. Attualissimo, purtroppo.

Nella primo personaggio Valentina è una casalinga che, apparentemente, ha tutto quello che le serve, elettrodomestici, vestiti, figli, un marito che la ama, ma che la tiene chiusa in casa a chiave. Il suo essere donna viene umiliato con il possesso, è un oggetto, un complemento d’arredo, atto solo al piacere del marito, infatti si sente “adoperata”. Fino a quando ne prenderà consapevolezza dialogando dal balcone con una signora vicina di casa.

Nel secondo monologo interpreta una donna durante il rapporto sessuale con un uomo, le dinamiche, la sottomissione, il restare incinta, la legge 194, il rifiuto dell’aborto, la maternità ed il parto.

Lei, la donna, che sopporta tutto da sola mentre il marito al massimo “si fuma nervosamente una sigaretta fuori dalla sala parto”

Sarà nel terzo monologo, nei panni di un’operaia che si avrà l’apoteosi della donna succube e lavoratrice, operaia, mamma e moglie, nella corsa continua della vita. La fabbrica, la donna, bambolaIo non sono un oggetto, sono una donna cosciente con la propria dignità”, le torture a cui si sottopone da sola per essere piacente: creme, lifting, crema rassodante, pillola antifecondativa, pomata per il seno, tutto per essere accettate ed amate?

La carnalità volutamente accentuata da Valentina sul palco esalta ancora di più il testo di Dario Fo e Franca Rame.

Valentina Lodovini.

Brava Valentina, hai dato uno scossone a tutti noi, anestetizzati oggi più di prima, da immagini seriali di una perfezione noiosa e finta verso la solitudine.

“Tutta casa, letto e chiesa” sarà in scena alla Sala Umberto fino al 16 dicembre 2018.

“Euforia” di Barbara Foria alla Sala Umberto

Sara Cacciarini