Un match su cui le nubi parigine imperversavano, ma la pioggia non c’è stata e neanche la vittoria del giovane austriaco che si è battuto fino alla fine contro il n.1 al mondo Rafael Nadal
Rafael parte subito benissimo con un 2-0. Vince il primo set e il migliore del match, definito come “una tigre che quando sente l’odore del sangue non ti lascia più andar via” dai commentatori, Nadal è subito in vantaggio. Il morale di Thiem vacilla e la ripresa diventa sempre più difficile. L’austriaco suda, è vistosamente preoccupato, ma la “tigre” con un rovescio più corto, che è solo uno dei tanti colpi di Nadal, lo destabilizza. Il volto di Bresnik, l’allenatore di Gulbis ed ora di Thiem dai metodi duri, non lascia mai trapelare emozioni anche se il morale continua a scendere. Tiri magnifici incoronano il punteggio con palleggi veloci e perfetti da ambedue le parti con rovesci e meravigliose palle corte, oltre a dritti impressionanti.
L’austriaco visibilmente sofferente fa tutto il possibile per non mollare la vittoria.
Al terzo set sembra ci sia una rimonta ma è la volta della battuta per Nadal e la situazione si fa critica. 15-0, 30-0, 30-15, 40-15 si conclude il terzo set e lo spagnolo vince il Rolland Garros riconfermandosi il n.1 al mondo e del diciassettesimo slam con il punteggio: 6-4 6-3 6-2.
Un momento di tenerezza durante la premiazione, il campione non trattiene le lacrime, dimostrando la sua semplicità unita alla precisa bravura che lo rendono capace di confermarsi, nonostante il crampo al dito medio che lo ha fermato per qualche minuto nel terzo set, sempre al primo posto.
Lo attendiamo a Wimbledon sui campi verdi, dove forse, potrà giocare contro l’altro campione, lo svizzero Roger Federer che dopo due mesi di pausa è pronto per ripartire in ottima forma mentale e fisica.
Sara Cacciarini