In scena al Teatro Ambra Jovinelli fino al 9 dicembre, l’ultima opera teatrale scritta ed interpretata da Filippo Timi, UN CUORE DI VETRO IN INVERNO. Tra misticismo e sessualità le gesta di un cavaliere umbro del Seicento
Un cavaliere, un menestrello, un angelo, un giovine e una prostituta sono i numerosi protagonisti della pièce di Timi. Abituati negli ultimi anni ad interpretazioni quasi solitarie, a fianco solo la deliziosa Marina Rocco, questa moltitudine di personaggi quasi ci confonde.
Il nostro desiderio con gli spettacoli di Timi è sempre quello di vedere qualcosa di nuovo, qualcosa di irriverente e assolutamente originale.
Con il prezioso aiuto della sarta di scena (Caterina Airoldi) gli spettacoli dell’artista sono sempre un misto tra un’opera d’arte e uno spettacolo teatrale. In questa pièce siamo quasi su una giostra, dove personaggi circensi roteano intorno al perno centrale: Timi, il cavaliere che parte in battaglia per sconfiggere un drago lasciando la sua amata. “Adesso che ho conosciuto l’amore, devo subito partire?”.
Il cavaliere rappresenta l’inarrestabile vagare dell’essere umano dagli albori tra Giuseppe e Maria, Adamo ed Eva fino all’atterraggio dell’uomo sulla Luna. Il cavaliere viaggia in una sorta di Via Crucis accompagnato dall’angelo (Marina Rocco) e dal menestrello triste (Andrea Soffiantini).
Lo spettacolo è a volte confuso, da Timi ci aspettiamo sempre il massimo, vogliamo rimanere a bocca aperta, e questa volta lo abbiamo trovato leggermente sottotono. Il pubblico pretende e quando il livello di recitazione è molto alto la fame attanaglia se non se ne esce pienamente soddisfatti. Resta sempre una rappresentazione di altissima qualità e originalità, i testi e l’interazione con il pubblico coinvolgono e appassionano. L’efficace ripetersi delle frasi da parte dei protagonisti, come una cantilena accentuano la sensazione di essere in un sogno o sulla giostra della vita fino ad arrivare ad un finale a sorpresa strepitoso.
Al UN CUORE DI VETRO IN INVERNO Teatro Ambra Jovinelli dal 28 novembre al 9 dicembre 2018, una produzione Teatro Franco Parenti/ Fondazione Teatro della Toscana.