Torino è la città dove si svolgono i fatti di cronaca nera raccontati dall’autore. Viene descritta dall’autore molto cupamente, spettrale e sempre innevata e fredda.
Le anime che la popolano sono tormentate e i misteri che avvolgono gli efferati delitti, affondano le loro radici nel mondo della magia nera e dell’esoterismo.
Questo legame con la sfera dell’occulto è il punto di forza di questo noir, saggiamente strutturato fin dall’inizio da Barbiero, per suscitare nel lettore quella curiosità morbosa per i fatti di cronaca legati ai misteriosi rituali del mondo esoterico.
Il giallo è ambientato sul finire degli anni ’60, quando la città della Mole era ricoperta da una fitta coltre di neve che incessantemente continua a cadere per tutta la durata della vicenda.
La stazione ferroviaria di Porta Nuova era frequentatissima.
Un Killer, Stella, attende lì la sua preda, ma si trova di fronte a una macabra scoperta che gli impone di diventare lui stesso investigatore.
Da sicario si trasforma improvvisamente in bersaglio senza intuire in alcun modo il movente e il mandante.
A seguire una serie di omicidi sconvolgono la città. Il commissario Piacentini è chiamato a indagare parallelamente al Killer sfortunato, sulla serie di questi misteriosi crimini di sangue.
Personaggi ambivalenti si avvicendano per ammaliare e trasportare il lettore nell’affascinante e intricato mondo dell’occulto.
Il ritrovamento di una statua di un monaco con una mano esadattile, nonché di un amuleto all’interno di una bara nel cimitero monumentale di Torino, condurrà il commissario Piacentini a stabilire un’attinenza con le morti avvenute misteriosamente la sera precedente. Fino ad arrivare nei sotterranei del vecchio manicomio di Collegno, dove verrà svelata l’identità del Guardiano.
Un giallo veramente ben articolato, in cui si susseguono una serie di personaggi molto controversi e mai del tutto positivi.
Il mondo esoterico è la cornice perfetta in una città fantasma completamente bianca, popolata per lo più da derelitti e meschini.
Ivano Barbiero è un giornalista classe 1952 che ha lavorato per La Stampa, il quotidiano di Torino. Si è occupato per molti anni di cronaca nera.
Si attendono nuovi lavori da parte di Barbiero, che, lascia presagire in alcune interviste, nuove fortunate collaborazioni con la casa editrice Fratelli Frilli, con cui è nata una forte sintonia a primo impatto.
Il mistero di San Giacomo- Frilli Editori