È stato presentato in concorso alla 78esima Mostra internazionale del cinema di Venezia il primo film da regista di Maggie Gyllenhaal tratto dal romanzo “La figlia oscura” di Elena Ferrante
Nel cast il marito di Maggie, Peter Sarsgaard nel ruolo del Professor Hardy che, in conferenza stampa dimostra, tutta l’ ammirazione che ha per la regista.
“È stato un piacere vedere mia moglie realizzarsi. Gli attori che lavorano con lei sanno che ha un occhio particolare su tutto, lei è una persona incredibile, riesce ad ispirare le persone”.
Spazzando così via i timori di Maggie di far lavorare il marito a fianco di attrici così belle e brave come Olivia Colman, Dakota Johnson, Alba Rohrwacher, Jessia Buckley e Dagmara Dominczyk.
“Stiamo insieme da quando ho ventitré anni e so che mi ama, avevo dei timori ma Peter è entrato completate nel personaggio, lo ha reso vivente, è stato incredibile” dichiara Maggie.
Fin dai primi momenti l’autrice del libro, Elena Ferrante, le ha dato fiducia sottolineando quanto fosse importante che Leda non venisse rappresentata come pazza.
Solo in questo modo sarebbe stato possibile per il pubblico entrare in sintonia con il personaggio e provare il suo dolore.
“Non doveva essere rappresentata come una persona con una malattia” aggiunge Olivia Colman.
Sorridendo Maggie Gyllenhaal continua, durante la conferenza stampa, a spiegare il messaggio del libro e del film “Penso che non esista una donna che non abbia desiderato andare via di casa, sbattere la porta e lasciare i figli”.
“Allevare dei bambini piccoli ed essere madre è una gioia immensa è l’amore. Infatti il personaggio è pieno d’amore, d’altra parte Leda fa una cosa molto pericolosa si apre alla perversione del terrore, che fa parte della genitorialità”.