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Un classico del giallo al Teatro Quirino: “Trappola per topi” di Agatha Christie con Ettore Bassi

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"Trappola per topi" di Agatha Christe al Teatro Quirino

La Pirandelliana presenta fino a domenica 1°dicembre “Trappola per topi” al Teatro Quirino di Roma tradotto da Edoardo Erba con la regia di Giorgio Gallione. Sul palco Ettore Bassi con i compagni di scena Caludia Campagnola, Dario Merlini, Stefano Annoni, Maria Lauria, marco Casazza, Matteo Palazzo e Raffaella Anzalone ad interpretare i bizzarri personaggi della Locanda del Cacciatore

Mollie e il marito Giles hanno da poco aperto la “locanda” le cui camere hanno un costo modesto “solo 70 sterline” siamo poco lontano da Londra nella campagna inglese, fuori fa freddo e comincia a nevicare. I personaggi e ospiti della locanda cominciano ad arrivare alla spicciolata, presentandosi con le proprie caratteristiche particolari e narcisiste al pubblico. Ognuno occuperà una stanza in sintonia con il luogo, ed è così che Christopher andrà nella stanza dell’istrice, la signora Boyle nella stanza del cervo e così via fino ad occuparle tutte. Ma un filo sottile si scopre ad unire le vite di tutti i presenti legati da una storia o un passato comune. L’ omicidio non poteva non mancare degno dell’autrice così come la trama intricata e piena di segreti.

Ma quello che differenzia questa pièce dalle classiche rappresentazioni, di sicuro più fedeli all’originale che debuttò nel 1952 all’Ambassadors Theatre di Londra e dove è ancora rappresentato dopo 70 anni,  sono la scenografia, la tipizzazione dei personaggi quasi caricaturali e i costumi.
“Trappola per topi” Foto Marina Alessi

Tutto fila leggero, il dramma non si percepisce, il thriller è oscurato da una certa leggerezza colorata che vede i personaggi sì, in trappola, per via della neve e del passato che emerge ma, piacevolmente assortiti. La canzoncina “Tre topini ciechi sul quaderno rosso” canticchiata da Mollie a bassa voce fa riconoscere tra loro i protagonisti che rimangono coinvolti dal mistero sulle note dei Beatles in accompagnamento dei recitati ancora una volta con un velo di leggerezza e spontaneità.

La scenografia con l’apertura di una grande finestra sul fondo della scena e la neve fuori, dove a un certo punto appare anche un cervo, crea profondità e immerge lo spettatore nello stesso salotto dove si sviluppa la trama.

Una scena dello spettacolo foto Marina Alessi

Il pubblico ne è inglobato e partecipa emotivamente, consapevole di poter idealmente diventare preda dei bizzarri personaggi rappresentati ognuno una caratteristica diversa e accentuata. Pur ambientato in un paese vicino Londra lo spettacolo ha i toni di una rappresentazione attuale perché raccoglie tutte le sfaccettature delle schizofrenie moderne attraverso un’attuale Agatha Christie.

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