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Pirandello al Teatro Quirino con Pippo Pattavina in “Pensaci, Giacomino!”

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Pippo Pattavina in
Progetto Teatrando presenta, al Teatro Quirino di Roma, una delle opere pirandelliane più rilevatorie dell’ipocrisia e delle maschere borghesi del novecento oltre ad una esplicita critica allo Stato: “Pensaci, Giacomino!” è in scena con Pippo Pattavina ad interpretare il protagonista dal 12 al 24 marzo. La regia è di Guglielmo Ferro

Il professor Agostino Toti un insegnate di ginnasio, che potrebbe andare in pensione, resiste nel sistema scolastico che ormai lo scredita e non lo apprezza meditando un riscatto contro tutti: la vita, la società e coloro che non ne apprezzano l’operato. Deciso di farla “pagare” allo Stato vuole prendere una moglie giovanissima così alla sua morte esso dovrà pagarle la pensione a vita. Il destino gli facilita il compito, proprio sotto i suoi occhi Lillina la figlia del bidello Cinquemani è disperatamente incinta di Giacomino. I genitori sono contrari al matrimonio e così Toti la prende in moglie camuffando il bimbo che nascerà come suo agli occhi di tutti.

L’inganno perfetto che può soddisfare i malumori di Agostino Toti e che così può truffare non solo lo Stato ma tutta la borghesia da lui disprezzata.

Un capolavoro pirandelliano che racchiude i temi più ricorrenti dell’autore con una freschezza giocosa, a cui si prestano i protagonisti. Agostino Toti sembra ringiovanire, si affeziona al bambino che porta vitalità nella sua vita. Il menage a trois però sarà turbato quando Giacomino verrà assorbito dai principi della borghesia fidanzandosi e cercando di sposare un’altra ragazza. Questo rapporto ciclico che ha messo per anni in ridicolo Toti sta per frantumarsi. Tutti “chiacchierano” il matrimonio tra lui e Lillina dalle sfaccettature insolite e provocatorie. La giovane età di lei, la classe sociale, l’improbabile paternità di Agostino. Lui, divertito, da questa ambiguità trova in tutto questo una sorta di gustoso riscatto che non può reggere se Lillina fosse infelice e abbandonata da Giacomino.

La farsa, l’inganno, la rivalsa su una società borghese ossidata dalle apparenze vengono spazzate via da Agostino che un po’ diverte con la sua comicità e un po’ fa tristezza.

L’interpretazione di Pippo Pattavina ha raccolto applausi calorosi dal pubblico, che divertito, ha manifestato, alla fine della pièce la sua felice approvazione. Un cast affiatato in un quadro scenografico particolarmente affascinante e curato di Salvo Manciagli insieme al direttore Franco Sardo. La riproduzione delle porte con le “Classi” nella scuola, la “Direzione” e il “Gabinetto di storia naturale”. Attraverso di esse, si intravedono non aule ma specchi per il trucco come se i personaggi reali fossero anch’essi attori della vita, le maschere pirandelliane, di personaggi seduti di spalle di cui si intravede solo il volto riflesso negli specchi.

Pippo Pattavina in Agostino Toti

La novella “Pensaci, Giacomino!” fu pubblicata prima nel 1910 sul “Corriere della Sera” e poi rielaborata per il teatro prima in siciliano e poi in italiano nel 1916 e 1917. È uno dei capolavori di Pirandello che, instancabile, svela le ipocrisie andando contro tutte le convenzioni sociali siano esse morali, borghesi o dello Stato.

Nel cast insieme a Pippo Pattavina, Debora Bernardi, Diana D’Amico, Francesca Ferro, Giuseppe Parisi, Giampaolo Romania, Riccardo M. Tarci e Aldo Toscano.