La caccia è il cardine di questa graphic novel scritta da Emiliano Pagani e disegnata da Bruno Cannucciari. La caccia che assume diversi significati con un continuo scambio tra preda e predatore, così com’è la vita
Le protagoniste sono tre donne che vivono a bordo della civiltà, sono indipendenti, coltivano e usano i prodotti della terra, tutto sembra funzionare. Nel paesino, popolato in prevalenza da cacciatori, le tre donne sono troppo moderne, danno fastidio, non rispecchiano i canoni femminili conosciuti. Poi la vita non è così semplice, vi è un omicidio e allora si apre un mondo nuovo, diverso e inatteso.
La grafic novel parla di decisioni da prendere, quanto crediamo negli ideali, quanto siamo disposti a lasciare la nostra zona confort in onore di essi. E, soprattutto, racconta la complessità della vita.
I disegni in bianco e nero sfumato di Cannucciari (famoso illustratore di Lupo Alberto) assumono i colori della storia via via che si sviluppa, sono così reali che il sangue sembra rosso, le espressioni dei volti sono crude, sofferenti nelle donne e dure segnate dal tempo quelle dei cacciatori.
In ognuno si nasconde qualcosa di buono ed è questo quello che trapela dalla storia di Pagani (fumettista di Kraken, 2017 con Cannucciari) non c’è mai totalmente qualcosa di giusto o qualcosa di sbagliato.
Anche gli stereotipati buoni e cattivi non sono in bianco e nero ma godono delle sfumature di colori come nei disegni Bruno.
“Stagione di caccia” è disponibile in tutte le librerie edito da Tunuè.