Da oggi, 17 settembre 2021, su Netflix otto nuovi episodi della serie “Sex education” scritta e creata da Laurie Nunn e prodotta da Eleven. Abbiamo lasciato i protagonisti del liceo Moordale alle prese con le loro prime esperienze sessuali, impacciati e timidi nelle prime due serie. Adesso, con il nuovo anno, i ragazzi sono cresciuti, hanno trovato la loro identità e scoperto, oltre al sesso, l’amore
La “Clinica del sesso”, l’idea rivoluzionaria, di Otis Milburn (Asa Butterfield) e dell’amica Maeve Wiley (Emma Mackey) che ha risolto dubbi ed incertezze degli studenti di tutta la scuola, con dei colloqui clandestini nei vecchi bagni abbandonati, è stata un successo. D’altronde Otis è il figlio di Jean (Gillian Anderson), sessuologa e ha imparato da lei, fin da piccolo, la libertà e le sfaccettature del sesso. Questo sportello di aiuto clandestino ha permesso a lui di essere popolare nell’ostile mondo teen e a Maeve di pagarsi l’affitto avendo una famiglia disastrata alle spalle.
Ma, alla fine della seconda stagione, il legame tra i due si è deteriorato, frutto di un sentimento non dichiarato e di una diversità all’apparenza invalicabile.
Così si arriva al nuovo anno e alla terza stagione.
Otis fa sesso occasionale, Eric (Ncuti Gatwa) e Adam (Connor Swindells) sono ufficialmente insieme e Jean è incinta. Queste sono solo alcune della novità.
Maeve nel frattempo rivela la sua spiccata attitudine allo studio con doti che si elevano sopra a tutti gli altri allievi della Mordaale.
La scuola ha una nuova preside, Hope (Jemima Kirke) che cerca di riportare la reputazione (dopo l’isteria collettiva di Clamidia e il saggio di fine anno catastrofico) all’eccellenza, all’inizio mostrandosi vicina ai ragazzi ma, poco dopo, imponendo regole ferree come divise, line separatorie per la circolazione nei corridoi, divieto di portare piercing e capelli colorati. Insomma colei che sembrava una ventata di modernità in realtà riporta la scuola ad un rigore aracico.
“Sex education” è una serie britannica unica, inizia sempre con scene abbastanza esplicite di sesso, e le prende come spunto per affrontare le tematiche più delicate come l’inclusione, LGBT, la disabilità, le malattie sessualmente trasmissibili, le famiglie allargate e i rapporti omosessuali, portando il suo pubblico a soddisfare le domande che diamo spesso per scontate. Il titolo “Sex education” è in realtà una educazione all’esplorazione del sesso consenziente in ogni sua espressione attraverso gli occhi dei teenager per arrivare ad una più vasta platea con un’aria di modernità.
I nuovi episodi di “Sex education” saranno dal 17 settembre su Netflix. I registi della seconda stagione sono Ben Taylor, Alice Seabright e Sophie Goodhart. Jamie Campbell, Laurie Nunn e Ben Taylor sono anche produttori esecutivi.