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Il secondo appuntamento con “La scienza e noi” al Teatro Piccolo Eliseo

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La scienza e noi

Sarà lunedì 18 febbraio alle ore 20 con “Dalle lingue impossibili al suono del pensiero: un viaggio nella neurolinguistica” il secondo appuntamento di La Scienza e Noi a cura di Viviana Kasam, presidente di BrainCircle Italia, manifestazione che valorizza l’eccellenza degli scienziati italiani, parlando delle ricerche scientifiche più innovative.

La rassegna, che prevede un ciclo di incontri a ingresso gratuito e con diretta streaming su www.brainforum.it registra, per il terzo anno consecutivo, fortissimo interesse di critica e di pubblico.

Il 18 febbraio al Teatro Piccolo Eliseo si parlerà di Neurolinguistica, una delle discipline oggi più studiate nell’ambito delle neuroscienze, con Andrea Moro: linguista, scrittore, scienziato e professore di Linguistica generale presso la Scuola Universitaria Superiore (IUSS) di Pavia, dove ha fondato il centro di ricerca in Neuroscienze, epistemologia e sintassi teorica. Andrea Moro è uno dei massimi scienziati al mondo per lo studio del linguaggio e suoi lavori sono all’avanguardia nel settore.

Il neuroscienziato parlerà al pubblico del Piccolo Eliseo dell’insieme di proprietà che, al di là delle apparenze, tutte le lingue condividono facendo riferimento a esperimenti e studi sul cervello e linguaggio che egli stesso ha contribuito a progettare; spiegherà la struttura del linguaggio umano, passando dalle cosiddette “lingue impossibili”, ossia quelle che il cervello non riconosce come naturali, fino ad arrivare, attraverso un percorso scientifico, al suono del pensiero.

Quando pensiamo alle parole senza pronunciarle – spiega Andrea Moro – pensiamo anche al loro suono: i neuroni contengono l’informazione acustica in forma di onda elettrica”.

Durante la produzione del linguaggio, infatti, i neuroni che sovrintendono alle capacità linguistiche dell’essere umano comunicano tra loro utilizzando forme d’onda che contengono la copia dell’impronta acustica delle parole usate, anche in assenza di emissioni sonore.

In altre parole è come se si potesse “leggere il pensiero” misurando questa attività elettrica dei neuroni.

Questo è vero anche se le parole non vengono effettivamente pronunciate, come ad esempio – spiega ancora lo scienziato – quando il paziente legge mentalmente un testo. Le osservazioni dello studio spiegherebbero così la diffusa impressione di sentir risuonare dentro di noi un discorso quando pensiamo”.

Questi risultati dimostrano la base oggettiva del fenomeno mentale del “linguaggio interno”. Una scoperta con molte implicazioni riguardanti le basi neurofisiologiche, la struttura e l’evoluzione del linguaggio umano, ma che apre anche una serie di ipotesi su possibili applicazioni pratiche.

Grandissima attenzione, infine, per il suo ultimo romanzo “Il segreto di Pietramala”, che affronta il legame tra il linguaggio umano e l’apprendimento dei bambini. Vincitore del Premio Internazionale per la Letteratura Flaiano 2018 protagonisti del libro sono, per la prima volta, il linguaggio umano e i tentativi di costruirne uno artificiale.

L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.

L’intelligenza delle piante. Primo appuntamento “La scienza e noi”.