Cesare Picco è un pianista e compositore contemporaneo famoso in tutto il mondo. Il suo amore per la musica l’ha spinto a scrivere il suo primo romanzo in onore di Johann Sebastian Bach: “Sebastian” edito da Rizzoli
Picco ci racconta la vita del giovane genio all’interno del liceo di Ohrdruf, piccola cittadina tedesca dove si era trasferito a casa del fratello dopo la morte di entrambi i genitori. La famiglia Bach era la più nota famiglia di musicisti tedeschi, con uno spirito di aggregazione potentissimo. Nel romanzo la musica è vista dagli occhi del giovane Bach che interpretava il mondo come uno spartito dove tutto si animava e diventava magico.
Siamo alla fine del 1600 a cavallo tra due secoli che vedranno il sorgere della musica di Sebastian e purtroppo la perdita graduale della vista del compositore.
Picco ci narra anche dei due matrimoni, il primo con sua cugina di secondo grado Maria Barbara e il secondo con la musicista e cantante Anna Magdalena Bach-Wilcke che gli diedero in tutto venti figli. Ma ci racconta anche della solida amicizia tra Georg Erdmann e Sebastian nata tra i due studenti del liceo di Ohrdruf, il percorso insieme e le loro vite sempre accompagnati dalla musica.
Un vezzo artistico di Cesare Picco è il nominare i capitoli con le composizioni, note sicuramente ai più esperti ma senz’altro stimolanti la curiosità degli altri lettori. Come se il tempo non esistesse i capitoli balzano avanti e indietro nel tempo tra la fine del 1600 al 1750 quando Bach morirà tra le braccia della sua amata Anna. A lei aveva rubato il sogno di cantante, offuscandola con il suo nome ed il suo genio, in un’epoca in cui vi era poco spazio per il successo femminile. La vita intera di un “cocciuto e goffo” ragazzino abbigliato con giacche più grandi della sua taglia, raccontata con affetto dall’autore attraverso gli occhi del suo migliore amico Georg Erdmann e la sua seconda moglie Anna.
“Sebastian” di Cesare Picco è edito da Rizzoli.