Un concerto multimediale è quello che è scaturito dal connubio tra le immagini di Sebastião Salgado proiettate su un enorme schermo nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica e la musica dell’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia diretta dall’italo-brasiliana Simone Menezes
Un programma intenso e sensoriale con la musica di Heitor Villa-Lobos con cui si apre la serata ascoltando il Preludio da “Bachianas Brasileiras n.4”. L’atmosfera amazzonica è come se fosse percepita anche a Roma, nella calda estate del 22 luglio.
A seguire, dopo il Preludio, la composizione “Águas da Amazônia” di Philip Glass che annuncia l’ultima creazione di Villa-Lobos “Floresta do Amazonas” per soprano ed orchestra. Sul palco l’italo-brasiliana Camila Titinger in abito cangiante rosso che esalta il contrasto con le fotografie scattate in bianco e nero da Salgado.
Sulle prime note di A floresta vi è un vero tributo fiabesco all’ Amazzonia mentre, sullo sfondo del palco, le immagini di Salgado scorrono presentandoci dall’alto la fitta vegetazione ricca di vita densa come un tappeto che tocca quasi le nuvole ed il cielo.
Attraverso la composizione di Villa-Lobos che fu creata a Rio de Janeiro nel 1958, ci addentriamo piano piano dentro la foresta amazzonica. Camila Titinger intona i canti della foresta che riecheggiano con gli strumenti dell’Orchestra mentre sullo sfondo i corpi liberi e nudi degli indigeni nelle foto di Salgado risaltano i contrasti sensoriali.
Fotografie che mostrano gli occhi profondi e curiosi allo stesso tempo delle donne ornate con i monili tipici della tribù e gli uomini dai corpi muscolosi e dai volti dipinti con colori vivaci.
Attesissimo, alla fine del concerto, l’ingresso di Salgado che racconta l’amore per la Foresta dell’Amazzonia e la mostra che sarà esposta al MAXXI dal 1° ottobre 2021 al 13 febbraio 2022: “Sebastião Salgado. Amazônia”, con oltre 200 immagini in cui, l’artista, narra un viaggio di oltre sei anni tra la natura selvaggia e le popolazioni che vivono in essa.
Salgado sale sul palco ed il pubblico si alza in piedi per omaggiarlo, è molto apprezzato non solo per le fotografie ma anche per il lavoro di sensibilizzazione che sta facendo in giro per il mondo a favore della foresta.
“Sono qui per presentare la musica e le fotografie della foresta amazzonica, viviamo un momento drammatico per l’Amazzonia e queste fotografie fanno parte di un progetto mondiale che si è rafforzato nel tempo in difesa della foresta e delle popolazioni indigene che la abitano.
Siamo tutti responsabili della sparizione della foresta, noi e il governo attuale, ma non solo, perché la distruzione è iniziata quarant’anni anni prima”.
Continua Salgado spiegando lo scopo di questo concerto multimediale.
“La musica che ascolterete stasera di Villa-Lobos è poco conosciuta, forse solo la Bachianas Brasileiras n.4 che è la più famosa, stasera ascolterete una Suite che Heitor ha dedicato all’Amazzonia, lui che ha lavorato dentro la foresta per mesi e l’ha assaporata. Tutte le città che ospiteranno la mia mostra ascolteranno la sua musica così, speriamo con mia moglie Léila e la Direttrice Simone Menezes, che ci sia una conoscenza migliore del problema della foresta Amazzonica”.