Un thriller intenso quello di Alessandro Maurizi, che mette al centro dell’indagine Roma, non come straordinaria città d’arte ma come sede di intricatissimi e scottanti misteri che girano intorno alla Sede Pontificia.
La Chiesa cristiana diviene la protagonista negativa di tutta la vicenda. Corrotta e violata nell’animo mette in evidenza tutta la sua sporcizia. Coperta da subdoli e mirati tentativi di seppellire la dura realtà sotto una coltre di polvere.
Polvere, che il commissario italo – spagnolo, Manuel Castigliego, tenterà in ogni modo con ogni mezzo e fino alla fine di spazzare via.
Castigliego, uscito dalla sapiente penna di Alessandro Maurizi, è un personaggio molto strutturato e pragmatico di cui è facile invaghirsi fin dalle prime pagine.
Single e solitario, è stato trasferito alla squadra mobile di Roma capitale. La sua unica compagnia è quella del gatto che vive con lui in un loft. Ha tutte le caratteristiche che si cercano in un uomo – poliziotto, efficiente e disincantato. Ha la freddezza e la tenacia necessari per la risoluzione dei casi più efferati e complicati.
Il caso che gli si presenta, appare però fin da subito, molto contorto e difficile perché coinvolge le più alte e potenti sfere ecclesiastiche. Il tema è scottante e l’indagine diviene per questo delicatissima.
Il commissario non si spaventa e va affondo alla faccenda con tutti i mezzi e le conoscenze di cui dispone pur di svelare il misfatto pericolosissimo che si cela fra le altissime corti ecclesiastiche.
Ad essere indagato è un vescovo cinico e meschino, Casiraghi, accusato di pedofilia e abusi perpetrati a danni di bambini adottati dal Brasile, che fa capo a Severino Croce, vicario di Roma, in procinto di succedere al pontefice in fin di vita. La sua candidatura è quindi minacciata dallo scandalo a luci rosse che assume contorni colossali.
Venire a capo degli intrighi e del male che attanaglia la cristianità mondiale diviene quindi doveroso per Castigliego. Ricorre all’aiuto di un arcivescovo ormai in pensione. Molto arguto e lungimirante, che lo aiuterà a districare la fitta rete ingarbugliata di abusi, soprusi e esorcismi.
Non tutto il male è assoluto così come il bene e, Maurizi, con questo thriller, affonda il coltello nella piaga senza nascondere la crudeltà del primo e le contraddizioni insite nella Chiesa Cattolica, senza mascherare nulla al lettore.
Riuscirà però alla fine a portare alla luce anche gli aspetti più sensati e intimisti della vera fede cattolica, uscendone vincitore.
L’autore del noir Alessandro Maurizi, alla richiesta di intervista ha risposto molto cortesemente per via diretta, tramite telefono, esplicitando tutto il suo percorso di studi per arrivare al compimento del suo lavoro di scrittura.
Come ci spiega lui stesso, “Roma e i figli del male” è un libro basato su una storia realmente accaduta, che lui stesso, dopo averne ascoltato i racconti, ha approfondito leggendo tutti gli incartamenti presenti in archivio.
Prima di scrivere, quindi, l’autore ha approfondito l’argomento leggendo i casi di esorcismo e studiando le radici di tali pratiche appartenenti a tutte le religioni, non solo a quella cristiana.
L’ idea di sviluppare una storia così audacemente inquisitoria attorno agli ambienti ecclesiastici nasce già da un po’ nell’animo dell’autore, complice il suo lavoro di capo della Polizia di Stato a Viterbo.
È possibile riscontrare intorno al protagonista una profondità d’animo intimamente condivisa con l’autore, anche se ci tiene a sottolineare che i personaggi sono puramente frutto della sua fantasia.
In attesa dei prossimi lavori, Alessandro Maurizi si lascia sfuggire l’intenzione di proseguire la storia del commissario Castigliego.
Il poliziotto affascinante e single incallito che forse sarà alle prese finalmente con una donna che gli darà filo da torcere.
La notte del commissario Castigliego”di Alessandro Maurizi, Fratelli Frilli Editori
Carla D’Aronzo