Le opere di Roberto Ferri, da oggi 19 ottobre, sono esposte al Palazzo Pallavicini di Bologna e vi rimarranno fino al 12 marzo 2023. La mostra è a cura di Francesca Bogliolo ed è prodotta e organizzata da Pallavicini srl di Chiara Campagnoli, Deborah Petroni e Rubens Fogacci, con il contributo di Liquid art system di Franco Senesi e il patrocinio dalla Regione Emilia-Romagna e dal Comune di Bologna
Un’occasione unica, quella di poter ammirare l’arte di Roberto Ferri, le carni dei nudi nei suoi quadri sono piene, palpabili e vibranti di movimento. Nelle sue opere si mescolano sacro e profano, l’uno dominate sull’altro attraverso piccoli ma intensi dettagli: un rosario che esce dalla bianca pelle e la perfora come una corona di spine (“Amore profano” olio su tela 100×70, 2016), le mosche che bucano la tela intruse e spettatrici di un intenso abbraccio (“Sonno di rugiada” olio su tela 120×100 cm, 2018).
Molti sono gli elementi destabilizzanti nelle sue tele. Possono essere anche semplicemente contrasti di colore utilizzati con maestria come i grandi della pittura del passato che focalizzano l’attenzione dello spettatore.
Il rigore della rappresentazione, la qualità tecnica, il mettere in scena il quadro “utilizzando” i modelli e le modelle come attori su un palcoscenico, queste sono le caratteristiche della pittura dell’artista. Evidente risultato dello studio e passione che Roberto ha di Caravaggio, Delacroix, Max Ernst, per citarne solo alcuni.
“Concettualemente le opere di Ferri si avvicinano a Picasso per la sua capacità di lasciarsi ispirare dal passato” dichiara in conferenza stampa la curatrice Francesca Bogliolo.
Spettatori, non ci stanchiamo di guardare le opere di Roberto, perfette nelle ampie sale di Palazzo Pallavicini del XV secolo ornato di affreschi e stucchi, dove i quadri di Ferri, imponenti, riempiono le sale e noi, ancora più umani, desideriamo possedere questo perfetto connubio di antichità e modernità. Diventiamo timidi, gelosi dell’intimità che si crea con il quadro, quasi infastiditi se qualcun altro lo osserva insieme a noi. È questo uno dei tanti sentimenti che Roberto Ferri scatena: un turbinare dei emozioni.
Durante il percorso, suddiviso per tema e non per cronologia d’esecuzione, fanno percepire la tensione dell’anima dell’artista che ha dichiarato durante l’intervista “dietro alla serenità apparente c’è sempre un elemento che si insinua disturbante”.