Trentatrè rari rospi dal ventre giallo e nero (ululoni appenninici) sono stati rilasciati ieri nella Riserva Naturale Monti Navegna e Cervia (Rieti) dopo essere stati allevati con successo al Bioparco di Roma
L’operazione di ripopolamento è stata possibile grazie alla collaborazione fra Riserva Navegna e Cervia, Dipartimento Scienze dell’Università Roma Tre e Fondazione Bioparco di Roma.
L’ululone appenninico (Bombina pachypus) è una specie classificata dall’Unione Internazionale per la conservazione della Natura (IUCN) come ‘minacciata’. L’origine del nome deriva dal particolare verso, simile ad un ululato, che emette per richiamare le femmine; inoltre, quando si avvicinano i predatori, produce sostanze disgustose dal forte odore di aglio e inarca la schiena e mostrando la pancia per allontanarli.
Lo staff del Rettilario del Bioparco, con un elevato know how sul mantenimento di anfibi minacciati, dal 2014 si occupa dell’allevamento dei piccoli di ululone dal momento della schiusa delle uova raccolte nella Riserva.
Dopo la metamorfosi i girini vengono allevati all’interno di un asilo nido appositamente realizzato per questo raro anfibio, vittima dei cambiamenti climatici.
Gli operatori della Riserva Navegna si occupano in loco del monitoraggio degli esemplari rilasciati e verificano periodicamente la loro crescita.
CREDIT: foto di Alberto Lucarelli, ad eccezione dei primi piani del rospo: foto di Massimiliano Di Giovanni