Pablo Trinca è la voce del silenzio della montagna e dei sopravvissuti in “E poi il silenzio. Il disastro di Rigopiano” il 20, 21 e 22 novembre la docuserie in cinque episodi Sky Original in esclusiva su Sky TG24, Sky Documentaries, Sky Crime e in streaming su Now. Scritta insieme a Debora Campanella è una produzione Sky Italia, Sky TG 24 e Chora Media
Sul disastro di Rigopiano si è indagato molto, ma i dubbi, la curiosità legata alla paura, il rispetto e il desiderio di onorare le vittime della valanga che il 18 gennaio 2017 ha travolto e spazzato via le loro vite con il complesso alberghiero di lusso, è rimasto desiderio del pubblico.
Un luogo di relax e bellezza dove ciascuno di noi avrebbe potuto essere per festeggiare anniversari, compleanni, svagarsi dal lavoro con famiglia, fidanzati, mogli e mariti. Le circostanze di quei giorni hanno coinciso, come sempre accade, in una serie di eventi che hanno teso una trappola a tutti gli ospiti dell’Hotel Rigopiano.
Un albergo nato da un sogno, un desiderio di un uomo cresciuto proprio lì, poi partito, ha intrapreso una professione diversa, il grafico, per tornare a Rigopiano attratto dai ricordi di bambino, del nonno fondatore della struttura, e ricostruire e creare l’albergo da sogno dove a trovato la morte insieme ad altre 28 vittime.
La serie inizia come un documentario facendo vedere allo spettatore ciò che resta dell’hotel: rovine che sembrano resti antichi nei quali la vegetazione e le piante stanno riprendendo possesso. Impossibile immaginare che vi fosse un’enorme struttura, se non attraverso i video, gli ultimi video da brivido girati dalle vittime allegre e incoscienti di ciò che stava per avvenire. Alcuni di loro avevano paura, l’enorme quantità di neve che in quei giorno aveva sommerso l’Abruzzo era minacciosa e veramente troppa, lo spazzaneve non poteva salire, la strada era chiusa e anche coloro che volevano andarsene non potevano. Il terremoto ha fatto il resto. In poche ore ha spazzato via tutto, i primi soccorsi arrivati sul posto, increduli, non hanno visto più niente dell’albergo completamente sommerso dalla neve.
Nei cinque episodi Sky Pablo Trinca con delicatezza diventa la voce e l’intervistatore di chi è sopravvissuto o dei parenti di alcune vittime, cercando di fare chiarezza sui troppi giudizi trapelati, senza eccessivi grogiolamenti nel dolore, ma raccontando i fatti nel modo più trasparente possibile e, scelta di regia, mostrando i filmati tra le rovine, contrasto raccapricciante di ciò che era, ciò che è ora e di coloro che non ci sono più.