Un album di musica strumentale è quello uscito lo scorso 20 aprile di Marco Del Bene per Instant Crush Records con una sola voce al suo interno, quella di Sherol Dos Santos in un unico brano tra diciotto tracce
Marco Del Bene un musicista che vanta collaborazioni importanti come quella con Marco Mengoni e Patty Pravo, è soprattutto un imprenditore digitale, compositore di colonne sonore molte delle quali all’estero.
L’album Resilienza2020 è in realtà un percorso musicale durato due anni, passato attraverso momenti dolorosi per il musicista, album che ha preso forma e si è concretizzato in coincidenza del lockdown.
Ed è proprio durante la quarantena che Del Bene con i suoi strumenti ha composto da casa e ha voluto inserire nel disco tre brani dedicati al momento che stiamo vivendo tutti: “Cigni sul viale”, “Codogno” e “Resilienza” che dà il titolo all’album.
Resilienza2020 è stato definito una colonna sonora che racconta questo film fantascientifico che è la vita.
Rappresenta un periodo “che nessuno di noi avrebbe mai immaginato in cui anche uscire dopo non sarà così semplice. Non si potrà più tornare indietro, al punto di partenza. Si potrà andare solo verso un altro punto indefinito C a noi adesso sconosciuto” riflette Marco ad alta voce durante l’intervista.
Un album piacevole da ascoltare, che personalmente ha accompagnato le mie giornate lavorative da quasi un mese. Un disco che oltre ad essere gradevole all’ascolto ha una caratteristica unica: la sua musica stimola l’immaginazione, è la colonna sonora di immagini di un film solo nostro che appaiono nella mente.
“L’album è una vera follia, 45 minuti di musica strumentale che non voglio venga legato al Covid-19. La copertina è un quadro di Lino Marzulli degli anni ’60 molto importante per me. Rappresenta un cielo indaco con quattro uccelli che volano sulla Luna rossa.
In ogni aspetto questo album mi rappresenta, infatti è il quadro che ho in camera fin da quando ero bambino” dichiara l’artista che anche durante la pandemia ha sempre continuato a comporre musica.
Adesso Marco ha un progetto straniero all’orizzonte. Vinto con grande soddisfazione e che rimane legato alla sua grande passione di creatore di colonne sonore. Una tradizione molto americana che andrebbe sviluppata di più anche in Italia come hanno sempre fatto grandi nomi come Morricone, Sorrentino e Guadagnino.