La prova costume è per molte persone un passaggio frustrante legato all’autostima. L’ingresso ufficiale nella stagione estiva può rappresentare un grosso cruccio per chi non è soddisfatto della propria immagine fisica.
Il disagio di esporre il proprio corpo percepito come imperfetto di solito colpisce maggiormente le donne. Nonostante ciò, è in forte aumento la percentuale di genere maschile che si adopera per smaltire la classica pancetta a ridosso dell’estate.
Questa attenta dedizione al corpo in vista della prova costume non ha a che fare soltanto con questioni meramente estetiche. Dietro alla paura di esporsi e risultare sgradevoli agli occhi degli altri, possono celarsi insicurezze profonde di origine psichica.
Oltre agli stimoli dei mass media che propongono canoni di bellezza irrealistici, a scomodare il nostro senso di inadeguatezza entra in gioco il livello di autostima.
Se è vero che un minimo di preoccupazione per il proprio corpo aiuta a focalizzare l’attenzione verso il benessere e il miglioramento, ci sono situazioni in cui la prova costume può generare una vera ossessione o una fobia sociale.
Nel primo caso troveremo persone che, in prossimità dell’estate, si affanneranno a ridurre i chili in eccesso investendo in trattamenti, palestra e diete drastiche. Nel secondo sarà più probabile che si evitino del tutto situazioni che costringono all’esposizione in costume, rinunciando ai piaceri della compagnia e del divertimento.
In ogni caso, il livello di autostima in queste persone, già poco solido, tenderà a diminuire vertiginosamente mentre aumenterà il senso di inadeguatezza.
Vi sono alcuni elementi comuni nella storia personale delle persone che temono di mostrare il proprio corpo in spiaggia:
- riferimenti familiari giudicanti e focalizzati su canoni di perfezione (in particolare estetici)
- repressione, regole troppo rigide e senso del pudore eccessivo
- continui confronti con altri familiari (fratelli considerati più belli, ad esempio)
- eccessiva attenzione al giudizio altrui
Questi fattori fanno pensare che l’ideale di perfezione interiorizzato sia la reale causa che ci rende insicuri di fronte a piccoli difetti fisici, più che il difetto fisico in sé.
Nulla esclude che possa esserci una reale necessità di migliorare il proprio stato fisico e sentirsi meno a disagio in costume da bagno. In tali casi è importante contattare dietologi e nutrizionisti esperti, evitando corse contro il tempo per ridurre gli inestetismi a pochi giorni dall’ingresso in spiaggia.
Solitamente, una buona percezione di se stessi porta ad avere cura del proprio corpo durante tutto l’anno. Ritrovarsi ad affrontare il problema bikini all’ultimo minuto può dirci molto di quante attenzioni ci dedichiamo o di come spesso trascuriamo il nostro benessere psico fisico.
Il nucleo fondamentale da tenere in considerazione è che il nostro corpo, come si suol dire, “ci parla”. L’augurio è quello di trovare un equilibrio tra stato mentale e stato fisico, senza eccedere in attenzioni verso l’estetica e rispettando la propria unicità. Un corpo sano (che non significa perfetto!) sarà percepito come lo specchio di un’anima più serena, che si prende cura del proprio involucro.
In conclusione, ecco alcuni suggerimenti per non cadere nell’angoscia della prova costume e vivere questo passaggio in maniera più piacevole:
- Il costume da bagno ha una sua funzione specifica che non è certo quella di metterci alla prova. Spostate l’attenzione sull’utilità dell’oggetto più che sul carico emotivo e giudicante che gli affidate
- Non sentitevi al centro del mondo, spesso le persone non notano ciò che per voi può essere antiestetico o inadeguato
- Utilizzate piccole strategie, scegliete capi che esaltino i punti di forza e camuffino i punti deboli (come suggerirebbe qualsiasi clothing consultant )
- Sfruttate questo momento di fastidio per riflettere sul vostro stato psico-fisico in maniera propositiva, ponendovi obiettivi realistici ma soddisfacenti
Ricordate che:
“La perfezione ha un grave difetto; ha la tendenza ad essere noiosa”
(William Somerset Maugham)
Simona Bianchini
Psicoterapeuta