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“Play” di Massimo Bonelli: la musica che racconta il nostro tempo

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"Play" di Massimo Bonelli

Nella nuova era della musica digitale, dove tutto scorre alla velocità di uno swipe,Play. Tutto quello che c’è da sapere sulla musica attuale. Gli artisti, l’industria, le tecnologie” (ROI Edizioni, 2025) di Massimo Bonelli è molto più di un libro: è una mappa, un kit di sopravvivenza e un manifesto per chi vive, lavora o semplicemente ama il mondo musicale contemporaneo

Bonelli, con oltre venticinque anni di esperienza nel settore musicale, esplora le trasformazioni in atto, analizzando l’impatto delle piattaforme digitali, dei social media e delle nuove tecnologie sulla musica. Il libro si rivolge non solo agli addetti ai lavori, ma anche a chiunque sia interessato a comprendere le sfide e le opportunità del panorama musicale attuale.​

“Play” si rivolge a un pubblico trasversale: giovani artisti in cerca di direzione, professionisti del settore che vogliono aggiornarsi, appassionati che vogliono capire cosa c’è dietro (e sotto) le playlist che ascoltano ogni giorno. Bonelli ci guida tra temi come: il nuovo ruolo delle etichette nell’era delle indie e delle distribuzioni digitali; le logiche (spesso opache) degli algoritmi di Spotify e TikTok; l’importanza crescente del personal branding musicale; l’evoluzione delle professionalità del settore fino ai nuovi “content strategist”.

Il tutto arricchito da casi studio, numeri, aneddoti e riflessioni maturate in oltre venticinque anni di esperienza.

Prima che l’era digitale invadesse le nostre vite, i processi di comunicazione erano dominati da pochi media tradizionali (TV, radio, giornali) che dettavano l’agenda culturale in modo verticale. Il pubblico era spettatore, raramente protagonista. Ma con l’arrivo del Web 2.0 tutto è cambiato: oggi ognuno di noi è anche autore, critico, influencer. La comunicazione è diventata multidirezionale, la narrazione collettiva una costruzione partecipata. E questo cambiamento ha travolto anche il mondo della musica.

Nel nuovo ecosistema, l’ascoltatore non è più solo un consumatore passivo, ma una figura attiva: crea playlist, commenta, condivide, scopre nuovi talenti, partecipa alla crescita di un artista. L’offerta musicale è smisurata, e ottenere attenzione – soprattutto per chi è all’inizio – è una sfida complessa. La musica leggera, da sempre legata al contesto mediatico che la circonda, si adatta a queste nuove logiche, cercando di trovare spazio e rilevanza nel mare dei contenuti digitali.

Massimo Bonelli
Ed è proprio nella quotidianità che la musica dimostra tutto il suo potere, come in questo breve ma intenso racconto tratto dal libro di Massimo Bonelli:

Ogni venerdì mattina, in casa Bonelli accade qualcosa di speciale, per certi versi magico. […] Nessuno di noi sa chi per primo deciderà di rompere il silenzio, ma, a un certo punto, qualcuno dice con voce decisa: “Alexa, buon venerdì!”. Un attimo dopo, le note di Dancing Queen degli ABBA risuonano per tutta la casa e trasformano la nostra colazione in una piccola, sgangherata festa familiare. […] È proprio in momenti come questo che ci si rende conto di quanto la musica sia ormai parte integrante delle nostre vite, resa così accessibile e immediata dai sistemi che la distribuiscono e la organizzano per noi.

Questi frammenti di vita ci ricordano che la musica, pur mediata da algoritmi e dispositivi smart, continua a toccarci nel profondo. “Play” parla di questo: del modo in cui la musica vive oggi, si muove tra bit e battiti, tra mercati globali e rituali domestici.

Perché ti offre strumenti concreti: non solo teoria, ma pratica, parla il linguaggio di chi ci è dentro, ma si fa capire anche da chi ci si avvicina. Perché non è solo un libro “sulla” musica, ma un libro “nella” musica.

Se lavori nel settore o sogni di entrarci, Play è una lettura quasi obbligatoria. Se sei semplicemente un appassionato, è una chiave per capire tutto quello che succede dietro quella hit che ti ritrovi a canticchiare senza sapere perché.