Tra i possibili vincitori del prestigioso riconoscimento dell’Academy anche un po’ di Italia con le candidature di “Pinocchio” e “La vita davanti a sé”
Ci siamo, per gli appassionati di cinema (ma non solo) la serata più importante dell’anno è giunta ormai alle porte. Infatti, quando in Italia sarà la notte tra domenica 25 e lunedì 26 aprile, andrà in scena la 93esima edizione degli Academy Awards, la cui cerimonia, causa pandemia da Covid, è stata rimandata di due mesi rispetto alla tradizionale data coincidente con la prima settimana di febbraio. È la quarta volta che questo accade, dopo i precedenti del 1938 (a causa di un’inondazione avvenuta a Los Angeles), del 1968 (per l’assassinio di Martin Luther King Jr.), e del 1981 (in quest’ultimo caso per il tentato assassinio al presidente Reagan).
In questa edizione, nonostante le candidature avanzate, il nostro Paese non è riuscito a rientrare né nella cinquina individuata per il “Miglior film straniero”, né in quella dedicata alla sezione documentari, e neppure in quella per la “Migliore attrice protagonista” (in questo caso c’era la possibilità che fosse scelta Sophia Loren).
Eppure, ci possiamo consolare con tre possibili statuette a partire dal “Pinocchio” di Matteo Garrone, candidato per il “Miglior trucco” (di Mark Coulier, Dalia Colli e Francesco Pegoretti), e per i “Migliori costumi” (di Massimo Cantini Parrini), passando infine per Laura Pausini, nominata per la “Miglior canzone originale”.
Dopo la sfumata candidatura per “Dogman” del 2019, questa volta il regista romano Matteo Garrone ha fatto centro nel cuore dei giurati dell’Academy grazie all’ennesima trasposizione cinematografica di quello che ancora oggi è forse uno dei più importanti classici della Disney, ovvero il personaggio nato dalla penna di Carlo Collodi: Pinocchio. Il film del regista italiano, che ha segnato peraltro l’ultima apparizione sul grande schermo dell’indimenticabile comico Gigi Proietti prima della sua morte, avvenuta lo scorso novembre 2020, se la dovrà vedere in entrambe le categorie per le quali è in gara con “Emma”, “Mank”, e “Ma Rainey’s Black Bottom”. Inoltre, per i costumi dovrà superare anche la candidatura del live action “Mulan”, mentre per il trucco ci sarà da battere anche la concorrenza di “Hillbilly Elegy”.
A dare “voce” all’Italia agli Oscar ci sarà poi un’altra nomination molto importante, ovvero quella di Laura Pausini, fresca vincitrice del Golden Globe (primo brano non in lingua inglese ad imporsi in quella categoria), con la canzone tratta dalla colonna sonora di “La vita davanti a sé ” di Edoardo Ponti.
La cantante romagnola, assieme a Niccolò Agliardi (stesura versione italiana) e Diane Warren (testo e musica nella versione originale), ha ottenuto una candidatura davvero significativa con il brano “Io sì (Seen)”, che peraltro avremo modo di ascoltare direttamente dalla sua voce in una performance dal vivo prevista durante la cerimonia.
Probabilmente per questa edizione non avremo modo di esultare come facemmo nel 1999 quando “La vita è bella” vinse il premio di miglior film straniero (chi non ricorda la scena in cui Sophia Loren aprì la busta ed esclamò emozionata davanti al mondo “and the winner is … Robertoooooo”). Comunque andrà a finire, però, ci portiamo a casa tre prestigiose nomination, che speriamo possano tramutarsi in statuette. Vittorie che oltre alla gioia del premio, regalerebbero qualche soddisfazione a tutti noi italiani.