In una calda sera d’estate hanno sfilato le modelle della maison Persechino con la nuova collezione prêt à couture –“Ombra” autunno e inverno 2022-2023 in un dinamico gioco di luci, ombre e tessuti concludendo la settimana della moda romana nella splendida cornice dell’ex caserma Guido Reni District
Uno schieramento di fotografi davanti alla passerella, in attesa di immortalare gli abiti di Sabrina Persechino, uno degli eventi più attesi della settimana. Il pubblico fremente sotto il cielo di Roma, la luna piena, tutto perfetto, fiabesco e moderno allo stesso tempo. La nuova collezione “Ombra” ci ha fatto sognare nell’ultima serata Altaroma – Fashion Runway. L’eleganza dell’effetto mashrabiyya, le griglie elemento tipico dell’architettura mediorientale con cui Sabrina ha completato i dettagli di ogni capo. E, complice la magia dei colori dal bianco al nero, passando per l’indaco, con cui ha conquistato gli spazi. Il gioco del vedo e non vedo nelle movenze delle modelle hanno fatto risaltare ancora di più la raffinatezza dei tessuti e le geometrie d’oro.
Sabrina Persechino affronta il tema dell’ombra come conseguenza della luce, ovvero la formazione di una sagoma oscura prodotta da un corpo opaco esposto alla luce. L’ombra, generalmente vissuta come qualcosa di negativo, è interpretata da Sabrina in chiave ottimistica, a ribadire che anche se ci è sembrato di aver vissuto in una zona buia, siamo in piena luce.
Donne eleganti, raffinate con un carattere definito e fiero. Padrone di se stesse e libere in ogni occasione sia che si tratti di indossare tute, abiti da cocktail o da grande soirée.
Una serata magica dai sapori orientali accompagnata dalla musica dal vivo, composta da Pietro Nicosia, delle percussioni e contrabbasso. L’abito bianco con il lungo strascico traforato ha concluso la sfilata e la settimana della Roma Fashion Week, Altaroma perché per Sabrina Persechino con “Ombra”: non si diventa illuminati immaginando figure di luce, ma divenendo coscienti del buio.
Crediti foto passerella: Salvatore Dragone, back stage: Matteo Gebbia