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“Perfect days” il film perfetto di Wim Wenders dal 4 gennaio nelle sale italiane

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Da oggi nelle sale il film vincitore della Palma d’oro per il miglior attore consegnata a Kôji Yakusho durante la 76esima edizione del Festival di Cannes lo scorso anno. Distribuito da Lucky Red “Perfect days” è il film perfetto, un grande ritorno di Wim Wenders

La semplicità, la routine che buca lo schermo e colpisce al cuore lo spettatore, non serve molto, basta la poesia dell’anima. Hirayama (Kôji Yakusho) è un addetto alle pulizie dei bagni pubblici di Tokyo ed esegue il suo lavoro con estrema passione. La sua giornata è cadenzata dalla meticolosa routine.

L’appartamento in cui vive è in un angolo della città un po’ abbandonato, lontano dai grattacieli, su due piani, anch’esso molto semplice. Hirayama non ha oggetti solo il libro che legge la sera sdraiato in terra sul futon con una luce accesa.

Si sveglia all’alba, arrotola il futon, prende il caffè in lattina dal distributore automatico di fronte alle scale della piccola palazzina in cui vive, il furgoncino con il necessario per pulire i bagni che inizia a strofinare uno dopo l’altro fino fine giornata. Si lava nei bagni pubblici dopo un lungo idormassaggio. Il giorno dopo, uguale. La fotografia è la sua passione che coltiva con una vecchia macchina analogica e foto in bianco e nero.

All’inizio del film Hirayama suscita pietà e anche un po’ di perplessità su come pulisce i bagni pubblici in ogni minimo dettaglio a mani nude, sono perfetti (è anche vero che ci viene mostrata una realtà di bagni diversa dalla nostra), poi piano piano in noi entra la sua serenità.

Hirayama non cerca cose eclatanti, successo, fama, denaro, vive semplicemente con quello che ha e durante il film si capisce che non è neanche di origini povere, la sua è una scelta, la scelta di essere quello che vuole, la scelta di essere sereno.

Wenders non svela molto, le domande si insinuano in noi, alla ricerca di un motivo, di una delusione, di una disgrazia ma che non ci sono. È incredibile come la semplicità ci spaventi, siamo così presi a correre, sgomitare, arrampicarci, fare denaro che si rimane sgomenti guardando chi semplicemente non lo fa. Alla fine del film vorremmo essere tutti un po’ Hirayama colui che anche di fronte agli imprevisti mantiene la sua serafica calma orientale.

Una colonna sonora importante accompagna e rende ancor più piacevole il film: Lou Reed con “Perfect Day”, Nina Simone con “Feeling Good” e The velate Underground con “Pale Blue Eyes” per citarne alcuni. “Perfect days” è un film in cui Wim Wenders si riconferma ancora un regista che dona una carica emozionale unica.