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Passeggiando per i vicoli di Camerota

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Le terrecotte a Camerota
La vita è un insieme di viaggi. Oggi vi porto a Camerota nel Cilento dove la natura si fonde con la storia e il cielo col mare.

Lo chiamano “Urban trekking” ed è un nuovo modo per conoscere le bellezze delle città facendo trekking urbano.
Serve un outfit comodo e soprattutto voglia di conoscere e scoprire luoghi insoliti.
Siccome non mi tiro indietro anche davanti alle difficoltà ho deciso che la mia seconda tappa del viaggio sarebbe stata Camerota alta da non confondere con la bassa cioè Marina di Camerota entrambi in provincia di Salerno.
Appena arrivata nella piazza principale noto un capannello di anziani che parlano e giocano a carte, mentre parcheggiata in un angolo c’è l’Ape Car del pescivendolo che espone nelle cassette il pesce locale.

Siamo a circa 300 metri d’altezza su uno sperone di roccia che offre una vista panoramica sul mare.
Panorama da Camerota

Dal greco Kamaraton (ricurvo) o dal latino Camurus (incurvato) il nome di Camerota si riferisce alle grotte calcaree in cui è possibile trovare reperti risalenti all’età paleolitica.
Mi inerpico faticosamente tra i “vichi” cioè i vicoli sotto un sole cocente fino ad arrivare al castello risalente al periodo normanno circa XI-XII secolo.
Oggi del castello rimangono solo le mura di cinta, il fossato, le torri e i resti della cappella.
Durante i lavori di riqualificazione della piazza adiacente sono state rinvenute camere con al loro interno delle ossa.

I merli del castello
Decido di scendere e di andare a visitare il laboratorio del signor Pompeo uno degli ultimi testimoni della tradizione della terracotta camerotana.

La targa all’ingresso del negozio data 1777!
Pompeo a 10 anni ha iniziato a lavorare nella bottega del padre e lo accompagnava a raccogliere l’argilla a San Cono.
L’argilla poi veniva mischiata pestandola coi piedi e poi lavorata.
La lavorazione dell’argilla inizia coi monaci basiliani che cominciano a raccoglierla ed utilizzarla per poi insegnare ai camerotani come lavorarla.
Le mani sapienti di Pompeo creano capolavori: vasi, bicchieri, acquasantiere, nella bottega c’è solo l’imbarazzo della scelta.
La mia visita finisce qui ma come amo pensare è sempre un arrivederci perché vale la pena tornare in questi posti così suggestivi.

La bottega di terrecotte