Da poco è uscito il nuovo album, “Amore amore amore, amore un c….” (Bravo Records/Ala Bianca) di Paolo Pietrangeli su tutte le piattaforme e l’LP in vinile
I brani al suo interno sono stati presentati online il 3 febbraio all’interno del festival “La fiera delle parole” di Padova. L’incontro virtuale è stato un viaggio nei ricordi musicali e cinematografici di Paolo dalla sua infanzia attraverso gli anni sessanta fino ad oggi.
Ci ha raccontato da cosa è nata l’idea del titolo dato all’album “Amore amore amore, amore un c…” (parolaccia facilmente intuibile) da una sua parente che chiama tutti “amore”, non solo i parenti, ma anche le persone appena conosciute. Ironico e provocatorio (anche se a volte in maniera involontaria), Paolo apre l’album con il brano “Stracchino” la cui ispirazione nasce dall’innamoramento del protagonista della canzone per la commessa dell’alimentari che, per prendere appunto lo stracchino, doveva arrampicarsi sullo scaffale più alto mostrando le sue grazie.
Anche Paolo ha passato la giovinezza con il naso “all’insù” ma verso lo studio del padre regista attraverso la cui scalinata nel salotto di casa è passato “tutto il cinema italiano”.
Paolo piccolino voleva sentire cosa si dicevano, curioso e stupito da quel mondo che ha fatto anche suo. Nell’album ci sono anche tre canzoni nuove, intervallate da piccoli frammenti parlati in cui racconta ci racconta della sua vita.
Il disco è appena uscito in vinile e anche in digitale sulle principali piattaforme digitali.
Una domanda prima di salutarlo a proposito di “Contessa” che rapporto ha con quella canzone? “Grazie a quella canzone ho conosciuto migliaia di persone e palcoscenici, non posso che amarla”.
Con questo Paolo ci ha detto tutto il significato della canzone simbolo del ’68 e con la quale, come un poeta attraverso le sue canzoni, che definisce racconti, ha messo le radici della sua esistenza.