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Le opere dei tre giovani finalisti del MAXXI BVLGARI PRIZE nella Galleria 4 del museo fino al 28 ottobre

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I tre finalisti del premio MAXXI BVLGARI PRIZE con Hou Hanru, Giovanna Melandri, Jean Christophe Babin e Bartolomeo Pietromarchi (al centro)
Talia Chetrit (1982), Invernomuto (Simone Bertuzzi, 1983 e Simone Trabucchi, 1982),  Diego Marcon (1985), sono i tre finalisti del progetto del museo MAXXI per il sostegno e la promozione dei giovani artisti in partnership con Bvlgari

I tre finalisti, sono stati scelti da una giuria internazionale, composta da David Elliott curatore indipendente, Yuko Hasegawa Direttore artistico del MOT di Tokyo, Hans Ulrich Obrist Direttore Artistico della Serpentine Galleries di LondraHou Hanru Direttore artistico del MAXXI e Bartolomeo Pietromarchi Direttore del MAXXI Arte per la loro “consapevolezza del momento storico che stiamo vivendo e la capacità di espandere i confini del linguaggio artistico”.

Il prossimo 13 ottobre 2018 la stessa giuria sceglierà e annuncerà il vincitore, la cui opera entrerà a far parte della Collezione MAXXI.

Il MAXXI BVLGARI Prize è un importante progetto per il sostegno e la promozione dei giovani artisti. Nasce in continuità con il Premio MAXXI, nucleo fondante della collezione del museo e trampolino di lancio per tanti giovani talenti. La curatrice di questa edizione è Giulia Ferracci.

Il percorso si apre con Invernomuto, scelto  per “la ricerca su questioni sociali e politiche globali attuata tramite l’utilizzo sapiente di un immaginario influenzato da culture pop e dalla sottocultura, capace di rendere il suo lavoro personale e sincero”.

Opera di INVERNOMUTO

La mostra prosegue con Diego Marcon, scelto “per aver adottato un approccio originale e poetico alla sperimentazione audiovisiva e all’uso dei generi cinematografici e per la rilettura critica di siti storici”.

Opera di Diego MARCON

Conclude il percorso il progetto Amateur di Talia Chetrit scelta per “la sua capacità di reinventare l’uso della fotografia combinando linguaggi tradizionali e contemporanei nella sua interpretazione del rapporto tra corpo, sguardo e identità”.

Opera di TaliaCHETRIT

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