Lo spettacolo è il vincitore del Premio Camera di Commercio delle Riviere liguri, destinato allo spettacolo di maggior successo del 52esimo Festival di Borgio Verezzi 2018 ed è un remake dell’omonimo film del 1969 di Sidney Pollack che ha tra protagonisti una giovanissima Jane Fonda
Sul palco della Sala Umberto la giostra della vita s’intreccia con le giovani coppie che tentano, con un gioco perverso e crudele, di vincere il primo premio in palio e cambiare le loro vite. Il pubblico, come in un’arena, guarda gli animali battersi tra di loro fino al tragico epilogo: la vincita che in realtà è la perdita di tutto. Il frantumarsi di ogni sogno attraverso l’inganno.
“Nelle situazioni estreme diventiamo degli animali e non è un belvedere” è il filo conduttore dello spettacolo.
I lati più biechi degli esseri umani escono allo scoperto ed è proprio questa primitiva follia che incita il pubblico. Dopo 600 ore di ballo rimangono sette coppie in gara. Ma ad uno ad uno lasceranno, sverranno e abbandoneranno la scena con dolore e disperazione.
Il primo tempo scorre veloce, il ballo appassiona e anche il fermento della gara. Il secondo tempo inizia con un balletto moderno, una contaminazione nella trama del romanzo di Horace McCoy, bellissimo ed intenso. Grandioso il lavoro fatto dal coreografo Manuel Micheli. Poi lo spettacolo continua come una ripetizione della prima parte, stancando a tratti lo spettatore. Se l’intento è stato quello di creare empatia e stanchezza dovuta alla trama vincolante della maratona, il regista Giancarlo Fares ha senz’altro raggiunto lo scopo.
I ballerini e la band dal vivo Piji Electroswing Project, dei professionisti inequivocabili, sono riusciti a rendere il tutto reale, supportati dal “malefico” presentatore (Giuseppe Zeno) che alterna sul palco una sadica umanità e un desiderio di successo.
“Non si uccidono così anche i cavalli” sarà in scena alla Sala Umberto fino al 14 ottobre 2018