Il film è già stato molto amato alla 77ª edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia vincendo il Leone D’Oro. Stanotte ha riconfermato l’apprezzamento della critica portando a casa gli Oscar per la miglior regia, il miglior film e la migliore attrice protagonista Frances McDormand
Frances è anche produttrice della splendida pellicola tratta dal libro “Nomadland” di Jessica Bruder.
Quando riceve il premio per il Miglior film ulula di gioia invitando tutti ad andare a vedere il film, su uno schermo più grande possibile e, di andare al cinema il più possibile, per non dimenticare quella sensazione di stare vicini al buio e condividere le emozioni.
Ma non è finita, l’attrice torna incredula sul palco per abbracciare la seconda statuetta, questa volta vincitrice come Miglior attrice protagonista (si tratta del terzo Oscar come miglior attrice: l’ha già vinto nel 1997 con “Fargo” dei fratelli Coen e nel 2018 per “Tre manifesti a Ebbing, Missouri” di Martin McDonagh). Dichiara con una semplicità stupefacente che la sua spada (facendo riferimento alla statuetta) è la sua voce, portata dalla passione che ha per questo lavoro.
Frances McDormand diventa la terza donna (dopo Barbara Streisand e Oprah Winfrey) e la ventesima persona ad avere una nomination sia per la recitazione che per il miglior film.
La regista, Chloé Zhao, è la prima donna, non bianca, a ricevere quattro nomination in un solo anno, quando sale sul palco per ritirare la statuetta come Miglior regia di “Nomaland” nel suo discorso ricorda la sua infanzia a un gioco che faceva da bambina legato a tre personaggi classici, sottolineando che, secondo lei, le persone alla nascita sono intrinsecamente buone anche se a volte sembra il contrario. Chloé Zhao dedica la statuetta a tutti coloro che hanno fede nella bontà che hanno dentro e che vedono negli altri.
Entrame le due antidive portano qualcosa di nuovo, un cambiamento, partendo da un look semplice e casto ma con un messaggio profondo e moderno attraverso il loro film.