Amicizia, famiglia e avventura uniscono il nuovo film d’animazione “Back to the Outback” di Clare Knight e Harry Cripps prodotto da Netflix disponibile sulla piattaforma dal 10 dicembre
Una combriccola sgangherata e originale è quella che si forma per scappare dallo zoo di Sidney verso l’Outback, ognuno alla ricerca delle proprie origini.
Pretty Boy il koala star dello zoo sempre curato, pettinato e massaggiato. Il serpente velenoso Maddie dal colore indaco che vuole solo essere buona e amata. Invece esibita come pericolosa e capace di uccidere fino a cento uomini con una goccia del suo veleno.
Nella gang anche Nigel il tenero scorpione, il ragno peloso Frank che non si è mai innamorato e il diavolo spinoso Thorny Devil Zoe. Il quintetto scappa dalla prigionia del direttore del parco Chaz Hunt e del figlio Chazzie stanchi di essere considerati dei mostri.
Il film d’animazione “Back to the Outback” affronta, in un’ora e mezza, il tema della diversità, l’accettazione e il concetto di famiglia che non dev’essere per forza quella stereotipata d’origine, ma il posto dove si è amati per quello che si è, come dichiara Maddie in uno dei momenti più teneri della storia.
Contenuti nuovi quindi, evoluti sulla traccia del celebre e amatiissimo film Disney “Lilo & Stitch” del 2002 scritto e diretto da Dean DeBlois e Chris Sanders. E, mentre in quest’ultimo “Ohana significa famiglia e famiglia vuol dire che nessuno viene abbandonato o dimenticato” nel più moderno “Back to the Outback” è la diversità che crea la famiglia partendo dall’amicizia.
Un film dai colori ocra della terra australiana, dedicato agli indigeni, alle loro storie e tradizioni. Realizzato dalla Reel FX Animation “Back to the Outback” è la scoperta perfetta in attesa del Natale.