Napoli è una città dai mille colori, mille rumori, ricca di contraddizioni. E’ chiassosa ma allo stesso tempo malinconica, generosa ma anche dispettosa, e, soprattutto, Napoli è sorprendente
Napoli si muove freneticamente intorno al centro storico e alla stazione centrale, dove, vicoli bui e stretti sembrano lasciati andare al degrado e all’abbandono. Se ci si sposta verso il centro storico, però, lussuose boutique e locali alla moda, rendono la città molto sofisticata ricordando, a tratti, l’elegante Parigi.
Ai piedi del Vesuvio, la città sembra eternamente in attesa che qualcosa succeda… ma senza troppa fretta. Nello spirito attendista e sornione di chi la abita.
Tra rumori di clacson, motorini cavalcati senza casco e senza attenzione ai segnali stradali, il turista deve fare molta attenzione a muoversi per le trafficatissime vie del centro. Soprattutto nei luoghi affollati è d’obbligo prestare molta attenzione al portafogli.
Nel periodo Natalizio Napoli diventa, se possibile ancora più caotica.
Venditori ambulanti di varie nazionalità fermano i passanti cercando di vendere qualsiasi cosa, con una parlantina napoletana talmente accentuata da risultare incomprensibile a qualunque turista.
Ma questo è il bello di Napoli. Accanto a labirinti di viuzze stipate nei pressi della centrale Via Toledo, si apre il panorama del mare con Castel dell’Ovo, un antico castello Aragonese, visitabile gratuitamente. Oggi è sede di mostre e esposizioni di presepi, offre un panorama mozzafiato con il Vesuvio a sinistra e Ischia e Posillipo a destra.
La passeggiata lungomare di Via Caracciolo è ampissima e ariosa e si affolla di giovani e famiglie durante il week end, liberi di passeggiare o correre per le nuove vie pedonali. Anche qui si susseguono bancarelle di ogni genere di chincaglieria.
A ovest di Via Toledo si incrociano i quartieri spagnoli, caratteristici per la miriade di panni stesi al sole, che richiamano alla napoletanità.
Continuando a passeggiare si arriva a via dei Tribunali. Qui le stradine strette e i negozietti di frutta e verdura vengono presi d’assalto. Come anche i carretti di Street-food con le pizze fritte a portar via, o i calzoni tipici ripieni di ricotta.
A Piazza del Plebiscito, col suo Palazzo Reale e la Basilica di San Francesco di Paola, è d’obbligo una sosta per caffè e babà, allo storico Gran caffè Gambrinus, in cui D’Annunzio compose la celebre canzone “a vucchella”. Poco più in là si accede alla Galleria Umberto I e al teatro San Carlo. Poi si prosegue per una visita culturale alla chiesta di San Lorenzo Maggiore dove Boccaccio conobbe Fiammetta e dove anche Petrarca fu ospite nel convento adiacente, passando per Via dei Librai e via dei Tribunali dove si concentrano pizzerie famosissime in tutto il mondo.
A Napoli mangiare è un culto per cui non si può non fermarsi e attendere pazientemente il proprio turno per deliziare il palato con le prelibatezze locali.
Dopo aver mangiato ci si addentra per San Gregorio Armeno. Una via fitta di negozi di statuine del presepe, dove sacro e profano si incrociano dando vita ad un mercato suggestivo, unico e dissacrante. Accanto alle statuine di Gesù, angioletti, bue e asinello, si ammirano quelle dei vari personaggi dello spettacolo come ToTò, Maradona, Cavani, Berlusconi, ma, anche Maria De Filippi e Cristiano Malgioglio. L’ironia e la saggezza popolare si fonde alla tradizione per dare vita a queste creazioni meravigliose e stupefacenti, realizzate con straordinaria maestria da questi artigiani, come quelle dei carretti di frutta, delle panetterie o delle macellerie in cera talmente realistici da rimanerne incantati. Impossibile non fermarsi a comprare almeno un Pulcinella tipico in terracotta.
Da San Gregorio Armeno è facilissimo raggiungere l’entrata della Napoli sotterranea. Un’altra Napoli sotto la città, i cui manufatti più antichi risalgono a più di 5000 anni fa. La visita dura circa un’ora e mezza, addentrandosi a oltre 40 mt di profondità tra cunicoli e cisterne greco-romane.
Proseguendo per via San Biagio dei Librai si arriva alla cappella di San Severo, al cui interno, è custodito il “Cristo Velato” di Sanmartino la cui bellezza e tecnica è inimitabile ancora oggi. Il viaggio a Napoli prosegue nel gusto della tradizione gastronomica partenopea.
Tornare da Napoli senza aver preso qualche chiletto in più è assolutamente un’utopia, ma ne vale veramente la pena. Bisogna assaggiare, obbligatoriamente, le specialità della cucina napoletana, facendo attenzione a gustare ogni prelibatezza nei luoghi giusti, laddove i sapori e le materie prime vengono esaltati. I napoletani ci tengono molto all’accoglienza e all’ospitalità culinaria.
Napoli è una città magica. Vecchio e nuovo si fondono, rumori e silenzi si alternano, da godersi con calma e con l’idea di visitare il teatro della vita. Il tragico e comico dell’esistenza, andando oltre le apparenze, per scoprire il volto erudito e generoso di questa città e dei suoi abitanti. Vedi Napoli e poi muori, si dice, e, adesso capisco la veridicità e il senso di questo antico detto popolare.
Napoli ti rimane nel cuore, e nella pancia…
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Carla D’Aronzo