L’arte non si ferma, continua a spargere cultura, inarrestabile. La rassegna dedicata alle nuove frontiere del teatro britannico questa settimana porta in scena al Teatro Belli (in streaming per il pubblico a 3 euro) “Mouthpiece” di Kieran Hurley
Ciascuno di noi si può ritrovare, in forme diverse nei contenuti di questa pièce scritta da Kieran Hurley la cui copertina del libro (2018) raffigura un giovane uomo con la bocca scarabocchiata, ed è proprio questo il senso della storia: “Mouthpiece”, il portavoce.
I due protagonisti sono Libby scrittrice quarantenne con poco successo e Declan un’artista adolescente con una difficile situazione familiare. S’incontrano quando lei viene salvata da lui mentre sta per cadere nel vuoto, il pubblico non sa se accidentalmente o no ma non è rilevante. I due sono due anime disperate che s’incontrano per caso e seppur così diversi di età e cultura hanno bisogno uno dell’altro ed è per questo che si aggrappano a questa improbabile amicizia.
Libby ritrova l’ispirazione per una nuova storia che potrebbe portarla al successo e Declan ignaro dello scopo della scrittrice, trova qualcuno con cui parlare e che s’interessa lui, di colpo il vuoto datogli dalla famiglia (una madre assente con un nuovo fidanzato) in un quartiere della periferia di Edimburgo, viene colmato.
Declan si aggrappa a Libby, bisognoso di amore e Libby si appropria della storia del ragazzo per alimentare il storytelling ingannandosi a sua volta che stia facendo “la cosa giusta da fare per dare un messaggio alla società”.
Rimangono entrambi imprigionati nei loro personaggi dove lo sfruttamento della storia da parte della scrittrice crea quel limite sottile tra lavoro e rispetto della persona.
Sul palco quasi nessuna scenografia solo quattro leggii, due sedie e alcune frasi proiettate sullo sfondo per collocare lo spettatore temporalmente nella trama.
Prima in un caffè di New Town poi ad una fermata degli autobus, nel mezzo le vite dei protagonisti, una passeggiata al museo, la condivisione del tempo, l’amore confuso e frammentato. Cecilia Di Giuli rivela la sua bravura senza limiti, la si ama e la si odia parteggiando per il ragazzo quando lei gli ruba la storia, ed è perfetta nell’interpretazione così come Edoardo Purgatori calato totalmente nel personaggio al punto che pur avendolo già visto lo scorso anno in Furniture (Rassegna Trend 2019) mi è venuto il dubbio che fosse lui. Insieme fanno coppia sulla scena con quella sintonia che solo magicamente a volte si può creare.
Il volto, come raffigurato sulla copertina del libro, con la bocca scarabocchiata rappresenta benissimo una delle frasi che più colpiscono di Declan:
“Perché sicuramente è nobile voler essere una voce per chi non ne ha una, eh. Finché non scoprirai che i senza voce, ce l’hanno una cazzo di voce e potrebbero volerla usare.”
“Mouthpiece” ha debuttato al Traverse Theatre durante il Festival di Edimburgo nel 2018 e poi al Soho Theatre di Londra nel 2019. Al Teatro Belli sarà in streaming dal 2 all’8 novembre 2020.