Monolith: il veicolo più pericoloso al mondo

13 Agosto 2017

Il film di Ivan Silvestrini mi ha incuriosito fin dai primi fotogrammi che Sky ha mandato in onda. Il thriller italiano del giovane regista italiano in realtà non offre niente di più di quello che si vede nel trailer.

L’auto progettata per essere un ambiente completamente sicuro, con una carrozzeria adamantina in nano tecnologia, vetri antiproiettili, sensori d’emergenza e l’esclusivo Vault Mode di sicurezza. In realtà si rivela una trappola per Sandra (Katrina Bowden) e suo figlio David (Krew Hodges).

Lilith il sistema d’intelligenza artificiale è una compagna di viaggio affidabile e responsabile della sicurezza. Controlla gli imprevisti, se c’è fumo, i passeggeri, la temperatura, guida la macchina ma tutto questo solo se non viene disattivata…

Una serie di piccoli imprevisti portano Sandra a rimanere chiusa fuori dall’auto mentre il piccolo David di appena due anni si torva all’interno, vestito con un costume da orso peloso nel mezzo del deserto californiano del Mojave a 320 km da Los Angeles.

Sandra viene rappresentata come una madre incapace, un po’ stupida ex cantante con un marito rapper che la tradisce. Ed è questo è il motivo che la spinge ad intraprendere questo viaggio avventurandosi nel deserto per evitare il traffico della strada principale con la Monolith la macchina super sicura.

La fotografia è molto bella, i paesaggi anche ma non sostengono un film molto lento in cui non accade nulla.

Il film ha tutta via una produzione d’eccellenza (Sergio Bonelli Editore con Sky Cinema e Lock & Valentine) ma non decolla, si ha la sensazione di aver perso qualcosa. L’idea era carina, la storia tratta da un soggetto di Roberto Recchioni, pubblicata lo scorso gennaio dalla stessa casa editrice non decolla.

La protagonista è brava a tenere la scena in tutto il film come unica attrice, anche se a volte risulta poco convincente.