Al Teatro Eliseo il 20 dicembre, il debutto nazionale di Miseria e Nobiltà di Eduardo Scarpetta, con l’adattamento a cura di Lello Arena e Luciano Melchionna, è stato un successo
I personaggi di Luciano sono corposi e vivi, lui riesce, attraverso la regia, a dare la scintilla giusta che si accende nell’anima degli attori e che si riflette poi sul pubblico.
Non è una semplice rappresentazione, e neanche una modesta pièce teatrale, la trama durante le due ore si diffonde come un abbraccio avvolgendo il pubblico. È il suo dono, dove Luciano sfiora, anima. Un misto di preoccupazione e di curiostà mi prende ogni volta che vado a vedere un suo spettacolo, certa che ne verrò toccata e certa che mi indicherà ancora una volta la strada per uscire dal torpore. Non voglio sapere e leggere niente, nessuna conferenza stampa, ogni interferenza ne potrebbe influenzare l’impatto con la pura emotività. A teatro voglio sentire emozioni che vanno oltre al divertimento e svago di due ore e questo è il miglior spettacolo della stagione.
Miseria e Nobiltà è difficile da rappresentare, il film del 1954 di Mario Mattioli interpretato da Totò e da Sofia Loren è talmente forte e fresco nella mente di tutti che ogni paragone è scontato. La trama è quella, i personaggi sono gli stessi, eppure qui avviene qualcosa di nuovo.
La miseria, cupa dello scantinato, ove i personaggi si muovono a carponi, come fossero sotto al palco e sotto alla vita che li schiaccia.
Non hanno nulla, poveri, miserabili e affamati. Mentre, in contrasto, la nobiltà si tinge di candido bianco e rose rosse profumate. Come dichiara il regista: “Miseria o nobiltà? Una cosa è certa l’una non esisterebbe senza l’altra, così come il palazzo signorile, affrescato e assolato, non starebbe in piedi senza le sue fondamenta buie, umide e scrostate”.
Sono belli i costumi (Milla), belle le musiche (Stag), belli i testi, ma soprattutto la palpabile magia, che attraverso Lello Arena, e gli altri attori ne scaturisce fuori. Bravissima la ragazza (Veronica D’Elia) nei panni del bambino Peppeniello che, vivace, salterella e gioca con gli altri personaggi.
La trama:
Eugenio (Raffaele Ausiello) figlio del marchese Favetti, è innamorato di Gemma (Marika De Chiara) la figlia di un cuoco arricchito. Il loro amore viene ostacolato dal padre proprio per le origini umili della ragazza. Il giovane chiede aiuto a Felice Sciosciammocca (Lello Arena) che, insieme a Pasquale (Andrea de Goyzueta) un altro spiantato, e alle rispettive famiglie, si fingeranno i parenti nobili di Eugenio. Come in ogni commedia che si rispetti, l’equivoco è dietro l’angolo. Dopo numerose ed esilaranti peripezie, scoperto l’inganno, Eugenio otterrà il permesso paterno per convogliare a nozze con Gemma.
Melchionna e Lello Arena sono anche quest’anno una riconferma per il Teatro Eliseo, ormai diventati una garanzia di successo e, per il pubblico, un’occasione di poter vedere una regia di qualità, fino al 20 gennaio 2019.