Nel precedente articolo abbiamo parlato di pancia piatta e del ruolo del muscolo trasverso dell’addome che, complimento i visceri, contribuisce a tale risultato.
Abbiamo anche visto come il Pilates sia una disciplina che contribuisce all’allenamento di questo muscolo.
Ma che cosa è questo ”Pilates” ?
In questo articolo introdurremo il metodo riassumendo la sua storia, dalla genesi del metodo alla diffusione nelle palestre.
Joseph Hubertus Pilates ideatore del metodo, nasce a Monchengladbach, nei pressi di Dusseldorf, nel 1880. Durante l’infanzia soffriva di vari disturbi fisici, asma, rachitismo, febbre reumatica.
Questa sua debolezza costituzionale, invece che indurlo a rassegnarsi alla propria infelice condizione, lo portò ben presto sia a interessarsi di medicina, di alcune tecniche orientali di rilassamento e concentrazione, sia a praticare numerosi sport (sci, boxe, ginnastica, pugilato) al fine di vincere i propri limiti fisici.
Si dedicò allo studio dell’anatomia umana servendosi di un libro di scarto regalatogli da un medico di famiglia; a questa attività unì l’acuta indagine dei movimenti degli animali, che andava ad osservare di nascosto nei boschi.
A 14 anni aveva a tal punto superato le limitazioni fisiche che gli avevano segnato l’infanzia da poter posare come modello per le raffigurazioni di tavole anatomiche.
Nel 1912 si recò in Inghilterra, dove ebbe modo di lavorare come istruttore di autodifesa degli investigatori di Scotland Yard.
Allo scoppio della Prima guerra mondiale Pilates venne internato per un anno nel Lancaster assieme ad altri cittadini tedeschi. Qui potè perfezionare le proprie idee in materia di esercizio fisico.
In particolare in quel periodo una epidemia di riossidazione uccise migliaia di inglesi, ma nessuno dei compagni di Pilates si ammalò grazie al training rigoroso ed efficace cui Pilates costantemente li sottopose.
Si parla infatti di una correlazione tra il metodo ed il rinforzo del sistema immunitario.
In seguito, trasferito sull’isola di Man, Joseph fu costretto a confrontarsi con una realtà ancora più drammatica, a diretto contatto con soldati menomati a seguito delle ferite riportate in guerra, costretti all’immobilità o comunque bisognosi di terapie riabilitative. In questa occasione Pilates si impegnò a costruire macchinari e attrezzature che potessero favorire il recupero fisico dei feriti.
Inizialmente le attrezzature inventate da Pilates erano semplici oggetti di uso quotidiano o strumenti di lavoro riadattati all’esigenza di praticare certi esercizi per riconquistare la mobilità e flessibilità del corpo.
Nascono così le prime versioni dei macchinari: alcune molle attaccate ai letti di degenza che permettevano il movimento degli arti inferiori e superiori. In seguito questi strumenti vennero perfezionati. Pilates creò macchinari veri e propri, che ancora oggi vengono impiegati nelle palestre e in studi incentrati sul metodo Pilates.
Negli anni successivi dopo numerosi viaggi J. Pilates incontra Marta Graham, stella della danza, alla quale si attribuisce la vera diffusione del metodo che al giorno d’oggi, non essendo un marchio registrato, viene tramandato da varie scuole ognuna delle quali applica le proprie revisioni: ecco perchè spesso si trovano insegnanti che lavorano in maniera differente.
Dal background di Pilates e dalle sue influenze si capisce come il Pilates sia una disciplina completa che unisce principi dello Yoga, della tonificazione, della posturale alla fluidità della danza.
L’ unico testo del 1945 di J. Pilates dove introduce i principi del metodo si intitola ”Return to life trough Contrology” (Contrology era il nome della sua ginnastica).
Il testo inizia con una frase significativa, ossia “Il benessere fisico è il primo requisito per la felicità”.
Nei prossimi articoli vedremo ulteriori approfondimenti sulla disciplina, in particolare ci soffermeremo sui benefici e sulle tecniche.
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