
Quando la moda incontra l’arte e la riflessione sociale, nascono mostre che lasciano il segno. È il caso di Memorabile. Ipermoda, una rassegna curata da Maria Luisa Frisa in collaborazione con la Camera Nazionale della Moda Italiana, che fino al 27 aprile incanterà i visitatori del MAXXI, il museo romano dedicato all’arte contemporanea
Dieci anni dopo l’acclamata Bellissima, questa esposizione segna una nuova fase nel dialogo tra moda e museo, proponendo una sintesi perfetta tra progetto espositivo e editoriale. Non si tratta solo di un’occasione per ammirare capolavori sartoriali, ma di un’esperienza che sfida la nostra comprensione della moda come strumento per esplorare e rispondere ai temi più urgenti del nostro tempo.

La mostra si svela come un’opera collettiva, un viaggio che parte dalla moda e si espande verso riflessioni più ampie: dal ruolo della moda come specchio del presente alla sua capacità di adattarsi ai mutamenti sociali, economici, politici e culturali. Gli abiti, gli accessori e i materiali d’archivio non sono semplicemente vestiti. Ogni pezzo è un racconto, una visione, un’affermazione di identità e di sperimentazione. L’esposizione diventa così una lente privilegiata per indagare il nostro rapporto con il tempo, con il passato che influisce sul nostro futuro, e con la sfida cruciale della sostenibilità, tema ormai imprescindibile nella riflessione sulla moda contemporanea.
La narrativa visiva della mostra non conosce gerarchie. Tra le sale, abiti di haute couture e creazioni di moda indipendente si incontrano in una sorta di dialogo inaspettato, rivelando una pluralità di voci e linguaggi che vanno al di là delle convenzioni e dei pregiudizi di classe. Non importa se un capo proviene da una grande maison o da un designer emergente: il valore risiede nell’intenzione, nella ricerca, nell’emozione che ogni pezzo suscita.

E sono proprio queste emozioni a fare di Memorabile. Ipermoda un’esperienza unica, capace di stimolare il pensiero critico e la riflessione sulla moda come arte e come strumento di comunicazione.
La scenografia, a cura di un abile gioco di luci e forme, fa da sfondo a questa narrazione. La Galleria 5 del MAXXI, con la sua architettura sinuosa e flessibile, diventa lo spazio ideale per esporre questa selezione di capolavori, guidando il visitatore in un percorso fluido e dinamico. La pendenza dell’ingresso prepara il terreno per un’esperienza immersiva, in cui ogni angolo è studiato per amplificare la forza di ogni creazione. Le superfici lucide e leggere, i rivestimenti in latex che rimandano al mondo del make-up, creano un’atmosfera raffinata e contemporanea, perfetta per mettere in risalto la bellezza e la forza delle opere in esposizione.
I protagonisti della scena sono molti e diversi: dai leggendari Viktor&Rolf, che aprono la mostra con la loro visione originale e surreale del Cappotto No in lana, alla couture senza tempo di Christian Dior e il fantastico abito “casa delle bambole” fino alle incursioni concettuali di Jonathan Anderson e Virgil Abloh, alle esperimentazioni stilistiche di Demna Gvasalia per Balenciaga con il trench in pelle verniciata oppure l’abito dolcevita in velluto con crinolina.
Non manca nemmeno il contributo degli italiani più influenti, come Giorgio Armani, Miuccia Prada e Dolce&Gabbana, che reinventano l’archivio per parlare al presente. A fianco di loro, una nuova generazione di designer – da Alessandro Michele a Francesco Risso, passando per ACT N°1 e Marco Rambaldi – offre uno spunto di freschezza e innovazione e l’abito creato con i centrini originali di una volta in un unica nuova creazione, legame tra passato e presente.
Ma la vera forza di Memorabile. Ipermoda sta nel suo saper essere un punto di riflessione collettiva. Ogni capo esposto racconta una storia, ogni dettaglio è un invito alla scoperta, un incitamento a riflettere non solo sulla moda, ma sul nostro modo di pensare e vivere oggi. È una mostra che parla di ieri, di oggi e di domani, rendendo Memorabile. Ipermoda non solo il titolo, ma anche l’esperienza stessa che ogni visitatore porta con sé.