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Cinevillage Parco Talenti, Mauro Mancini presenta il film “Non odiare”

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Mauro Mancini e Franco Montini al CineVillage Parco Talenti

Ieri, 22 Luglio, il Cinevillage Parco Talenti ha ospitato il regista Mauro Mancini, che ha presentato agli spettatori il suo ultimo film

Non odiare“, questo il titolo d’impatto della pellicola del 2020 del regista che, durante l’incontro con il pubblico, ha spiegato come è nato questo film e soprattutto quali sono i temi che affronta.

“Non odiare” di Mauro Mancini
Il cast presenta nomi importanti come Alessandro Gassmann, Sara Serraiocco e Luca Zunic, che hanno messo a disposizione il loro talento per raccontare una storia profonda, complessa, fatta di scelte, conseguenze e rinunce.

Ispirato ad un fatto di cronaca avvenuto in Germania, che ha colpito molto Mauro Mancini, “Non odiare” è ambientato a Trieste e parla di come un medico di origini ebraiche, Simone Segre, rifiuti di operare un ragazzo vittima di incidente stradale dopo aver notato il tatuaggio di una svastica sul suo petto. Il ragazzo quindi muore e Simone, devastato dai sensi di colpa, decide di rintracciare la famiglia del giovane e da quì inizia un viaggio ricco di differenze ideologiche, contrasti ma anche scoperta dell’altro.

Le tematiche affrontate sono dunque molto intime, viscerali, profondi. Il fil rouge del concetto di scelta, come ha affermato lo stesso regista, è il nucleo di tutto il film. La storia offre quindi la possibilità di riflettere sul fatto che ogni scelta, che sia giusta o sbagliata, etica o immorale, egoista o altruista, comporta sempre delle conseguenze che, ci piaccia o meno, vanno affrontate fino in fondo. Il protagonista deve quindi fare i conti con la propria coscienza, con i suoi sentimenti e con la sua interiorità.

Non odiare” è quindi un film che porta sul grande schermo la vita quotidiana di tutti noi, alle prese con i piccoli e grandi problemi di tutti i giorni.

Per quanto riguarda il cast, Mauro Mancini ha poi spiegato il motivo per cui la scelta è ricaduta proprio sui tre attori Gassmann, Serraiocco e Zunic. Sono stati, secondo il regista, tre “Colpi di fulmine”, quando li ha visti, insomma ha capito subito che sarebbero stati i suoi protagonisti.