“Non ci sarà mai più la neve” è il film dei visionari Małgorzata Szumowska e Michał Englert presentato in concorso alla 77a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Una storia in cui il massaggio, il tatto attraverso il corpo diventa la cura per l’anima.
Il protagonista è Zhenia (Alec Utgoff) è un massaggiatore russo che esegue il suo lavoro a domicilio. Appare all’improvviso con il suo lettino in un ricco quartiere residenziale i cui abitanti all’apparenza felici trasmettono tristezza interiore. Vivono in una zona protetta, in un posto sicuro ma non c’è più l’inverno e i loro bambini non costruiranno più pupazzi di neve. Le mani di Zhenia sono l’unico collegamento con l’esterno e piano piano guariscono. Il suo sguardo ipnotico penetra nelle loro anime. Zhenia cambierà le loro vite.
Un film originale, con una bellissima fotografia fatta di dettagli in cui la sceneggiatura è ricca di paradossi e situazioni tragicomiche, quelle che possono accadere nella realtà. Ed è questo l’intento dei due registi, percorrere il loro filone creativo senza rispettare i canoni più classici cinematografici.
“Il protagonista ha dei segreti dentro di sé. Sia il coronavirus che le conseguenze della catastrofe di Chernobyl, a cui si fa riferimento nel film, sono fenomeni che, sebbene scientificamente provati, non sono tangibili, non possono essere toccati. Sono metafisici, una sorta di forza maggiore. Questo rivela un certo vuoto spirituale, motivo per cui i personaggi sono così trasportati è proprio questo: uno spazio vuoto” dichiara Małgorzata Szumowska.
“Sì, il film parla del bisogno di spiritualità. L’arrivo di una nuova era. Stiamo passando dal capitalismo aggressivo e dalla graduale distruzione del nostro pianeta verso una maggiore consapevolezza. Abbiamo anche un urgente bisogno di andare nel profondo di noi stessi” continua Michał Englert.
Szumowska ed Englert hanno realizzato insieme oltre una dozzina di documentari e lungometraggi, diventando un rinomato duo artistico la cui collaborazione è molto più profonda di quella della maggior parte dei registi e dei cineasti. La loro filmografia include “33 Scenes from Life “, 2009 premiato al Locarno Film Festival.