Nel cuore della conferenza stampa, Lucio Corsi non si è limitato a parlare del suo percorso artistico: con naturalezza ha preso la sua chitarra e, senza preavviso, ha regalato alla Sala Stampa l’inedito “Francis Delacroix”, un brano che con la sua intensità e delicatezza ha incantato i presenti. Le note della chitarra si sono intrecciate con il suo timbro distintivo, creando un’atmosfera intima e coinvolgente. Una performance che ha aggiunto ulteriore valore alla sua partecipazione al Festival, dimostrando non solo la sua bravura sul palco, ma anche la sua capacità di emozionare con la musica dal vivo
Ai giornalisti racconta la sua esperienza sul palco del Teatro Ariston “Non sapevo cosa aspettarmi, non ero mai stato davanti ad un occhio così grande di una telecamera e mi faceva paura perché sono abituato a rapportarmi con agli occhi delle persone che mostrano le sensazioni di quello che provano, però sono interessanti gli occhi delle telecamere, poi l’Ariston è un teatro e quello aiuta” con queste parole Lucio Corsi emozionato e spontaneo, ha descritto il suo debutto sul palco del Festival di Sanremo 2025. Il giovane artista, che ha portato la sua musica sul prestigioso palco dell’Ariston, ha avuto il coraggio di aprirsi al pubblico e alla stampa, mostrando tutta la sua sincerità.
“Tommaso è mio fratello, siamo cresciuti a Castiglion della Pescaia, abbiamo sempre fatto le cose insieme ed è a lui che ho chiesto come era andata. Lui è un regista oltre a un musicista”, ha aggiunto Lucio, riferendosi al legame indissolubile con Tommaso Ottomano il musicista che lo accompagna nella sua carriera artistica, sia come regista che come compagno di viaggio creativo. Sottolineando quanto il loro rapporto sia fonte di forza e ispirazione, capace di alimentare la sua arte.
Lucio Corsi cantautore toscano di trentuno anni proveniente da Val di Campo di Vetulonia, ha iniziato il suo percorso musicale a Milano nel 2012. Dopo varie esperienze come chitarrista con gruppi locali, ha deciso di intraprendere la carriera solista, proponendo brani propri in italiano. Il suo debutto discografico avviene nel 2015 con i primi due EP, Vetulonia Dakar e Altalena Boy, prodotti da Federico Dragogna e pubblicati da Picicca Dischi.
Nel 2017, Lucio pubblica il suo primo album, Bestiario Musicale, un concept album ispirato agli animali della sua terra, la Maremma. Nello stesso anno apre i concerti del tour teatrale dei Baustelle e di Brunori SAS, conquistando il pubblico di tutta Italia.
Il Festival di Sanremo 2025 rappresenta un ulteriore passo importante nella carriera di Lucio Corsi. Con il brano “Volevo essere un duro” l’artista entra per la prima volta in gara nella storica manifestazione sanremese conquistando la Sala Stampa Lucio Dalla con la sua esibizione intensa e ricca di significato. La critica ha apprezzato la sua capacità di rinnovare la tradizione della canzone d’autore, portando una freschezza che non manca di toccare le corde più intime dell’ascoltatore.
Anche il suo incontro con Verdone ha un significato speciale. Lucio Corsi, infatti, era uno dei cantanti del Festival di Sanremo immaginario diretto da Carlo Verdone nella serie “Vita da Carlo”.
Ma poi la chiamata reale è arrivata, dall’altro Carlo Conti “Eravamo felici io e Verdone – ha confessato Corsi – e si è creata una coincidenza assurda, in pochi mesi. È anche grazie all’esperienza sul set che ho mandato la canzone all’organizzazione. Ho passato anni con la battaglia interiore se provare o non provare con Sanremo, anni di gavetta per avere delle fondamenta solide, e poi c’è stato quel Sanremo immaginario. Sono andato via dalla Maremma a Milano per provare a far diventare una professione questa passione e, anche se amo la natura selvaggia, ho trovato un’oasi, un’osteria che si chiama Carlo. Poi anche qui a Sanremo, Carlo… Carlo Conti. È un nome che ricorre nella mia vita.”