Il 27 dicembre scorso, l’Orchestra Sinfonica Città di Roma ha offerto un’interpretazione incantevole della Suite dallo Schiaccianoci, Op. 71a di Pëtr Il’ič Čajkovskij, per chiudere in bellezza il ciclo di concerti natalizi nella Chiesa di San Paolo entro le Mura. Sotto la guida attenta e sensibile del direttore Lorenzo Macrì, il concerto ha rappresentato un incontro tra musica sinfonica e danza che ha saputo evocare tutta la magia delle feste, suscitando nell’audience emozioni di rara intensità
Macrì, da sempre apprezzato per il suo tocco elegante e la sua capacità di leggere le partiture con grande profondità, ha guidato l’Orchestra Sinfonica Città di Roma con una precisione straordinaria. La direzione di Macrì è stata caratterizzata da un dialogo continuo tra la sezione dei fiati, maestosa e ricca di colori, e quella degli archi, che ha conferito alla musica una fluidità vellutata, perfetta per la narrazione della fiaba che si nasconde dietro la Suite dallo Schiaccianoci.
Il compositore russo, noto per la sua capacità di rendere ogni suono una pennellata emotiva, è stato restituito dal direttore con una lettura che ha saputo risaltare la luminosità e la vivacità dei temi, pur mantenendo intatta la dimensione onirica e talvolta malinconica che contraddistingue quest’opera. Ogni movimento ha trovato una propria intima definizione grazie alla sensibilità di Macrì, che ha reso palpabile la magia del Natale senza cadere nel melenso, ma piuttosto enfatizzando la grazia e la profondità delle melodie.
A completare il quadro sonoro, l’esibizione del corpo di ballo de La Danza Academy, con la ballerina solista Mariachiara Grasso, ha trasformato il concerto in una vera e propria esperienza multisensoriale. La Grasso, di grande eleganza e naturalezza, ha incantato il pubblico con la sua interpretazione delicata e precisa dei passi più iconici, come nella celebre “Danza del Principe”.
L’unione tra la danza e la musica è stata perfetta: ogni gesto della ballerina sembrava fondersi con la partitura, creando un’atmosfera di incanto che solo Lo Schiaccianoci sa generare. L’interazione tra le ballerine e l’orchestra ha aggiunto una dimensione visiva che ha dato nuovo vigore a pezzi ormai diventati parte del repertorio natalizio tradizionale. Hanno così preso forma attraverso il balletto la “Danza araba” con eleganti costumi color rosso accesso, la “Danza cinese” con i raffinati ricami del corpetto della ballerina, il Trépak “Danza russa”, la “Danza degli zufoli” con un celestiale tutù azzurro e il “Valer dei fiori” che ha emozionato il pubblico per la grazia delle interpreti.
La scelta di includere un corpo di ballo di grande valore tecnico come quello de La Danza Academy ha permesso di rendere giustizia alla sezione danzata dell’opera. I movimenti fluidi, ma anche energici, dei danzatori hanno avuto il giusto contrappunto nella musica e hanno contribuito a creare una sinergia che ha toccato il cuore di tutti i presenti.
In un periodo in cui le esibizioni natalizie sono spesso legate a un repertorio standardizzato e a performance a volte più esibizionistiche che autentiche, l’Orchestra Sinfonica Città di Roma, diretta da Lorenzo Macrì, ha offerto qualcosa di davvero speciale. Non si è trattato solo di un’esecuzione impeccabile, ma di una vera e propria rivelazione della bellezza intrinseca dell’opera, eseguita con cuore e passione. La Suite dallo Schiaccianoci, nell’allestimento di Macrì, ha acquistato una nuova linfa vitale, restituendo al pubblico non solo la familiarità delle melodie, ma anche una freschezza e una profondità che non smettono di emozionare.
Il concerto, che ha rappresentato un momento di pura bellezza, resterà sicuramente impresso nei cuori di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di parteciparvi.