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“Lettere all’amata” è il fuoco acceso da Gianluca Caporaso

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"Lettere all'amata" di Gianluca Caporaso edizioni Lavieri

“Lettere all’amata” è un piccolo libro tascabile di un piacevole color indaco chiaro come il cielo, un uomo cammina veloce sulla copertina disegnata da Resli Tale l’illustratrice della raccolta di versi

Dopo aver letto il libro ho voluto parlare con l’autore che avevo già in contrato alla manifestazione dedicata all’editoria “Più libri più liberi” a Roma. In quell’occasione mi presentò il suo libro “Appunti di Geofantastica” che consiglio a tutti per la bellezza delle parole e dei disegni di Sergio Olivotti. Un libro con cui si sorride e si torna bambini. Oggi come allora parlare con Caporaso è come fare un viaggio fantastico in un mondo che non c’è. La ricchezza di contenuti e la fantasia anche nelle parole più semplici che, composte in un certo modo, fanno volare via con la mente. Caporaso ha un  dono, quello di narrare e accendere un fuoco in chi ha di fronte. Non a caso organizza corsi e dei seminari di scrittura fantastica.

Gli ho chiesto com’è nata la voglia di raccogliere in un libro queste lettere scritte ad un’amata immaginaria.

“Alcuni anni fa in Basilicata c’era la compagnia del Teatro dei Sassi di Matera che ebbe anche dei riconoscimenti importanti, seguivo sempre le loro sperimentazioni con interesse. In particolare dopo ogni rappresentazione chiedevano al pubblico di lasciare un pensiero. Cos’hai amato di quello che hai visto? Come è stata la performance? Avevano trovato un modo chiamandolo -la lettera all’amato-in forma anonima di avere uno scambio con il pubblico, le considerazioni poi venivano tutte messe in una grande bottiglia”.

Questo piccolo rituale è stato adottato anche dal nostro collettivo “La luna al guinzaglio”. Ogni volta che il collettivo fa una performance all’inizio vi è un benvenuto che ritualizzo con parole d’amore scritte. Partendo da quel rituale quando ho fatto i seminari ed i laboratori di “letteratura fantastica” propongo sempre una lettera scritta poche ore prima. La leggo ad alta voce ed è trainante per la lezione. La lettera in realtà è anche un dono da portare a casa perché viene stampata e consegnata ad ogni partecipante. Non avevo nessuna velleità di tipo editoriale, le lettere vivevano e si chiudevano in quegli incontri, fu l’editore che decise di pubblicarle facendo a sua volta un dono a me”.  

“Le lettere all’amata” sono nate a distanza di tempo una dall’altra ed in luoghi diversi una a Manfredonia, una a Roma, in Puglia e anche in altri luoghi.

La forma pre-editing originale si può leggere sul suo sito  ed è interessante confrontarle con quelle del libro vedendo come si trasformano con l’editing.

“Le lettere all’amata sono una fuoriuscita dal mio modo di scrivere. Sono l’amore. Sono romantiche. Ogni racconto è anche un viaggio dentro di sé. Dietro ad ogni parola c’è sempre un addio perché chi l’ha scritta si dilegua, è un incontro con chi la legge che la prende le a fa sua, la rimodella e la fa passare. Scrivere è come un viaggio in treno: parti guardano dal finestrini e ti ritrovi sulla tua pelle”.

Adesso Caporaso sta lavorando a nuovi progetti ripresi che prima aveva lasciato indietro, l’ultima sua pubblicazione  che non vediamo l’ora di leggere è “Viaggi terrestri, marini e lunari del barone di Münchhausen” coi disegni di Olivotti, Lavieri editore.

“Lettere all’amata” di Gianluca Caporaso è edito da Lavieri.