Agatha Christie sosteneva che tre indizi fanno una prova. Se fosse vero avremmo già risolto il campionato, o meglio, ciò che sta succedendo al campionato, ed in particolar modo alla Lazio
Sempre andando a ripescare famose citazioni passate, Giulio Andreotti diceva che a pensare male si fa peccato ma spesso ci si indovina.
E come si fa a non pensare male, quando alla Lazio non vengono concessi tre rigori colossali a norma di regolamento, distribuiti rispettivamente nelle tre partite con la Fiorentina, Sampdoria e Torino?
E anzi in quest’ultima, l’arbitro è andato, a furor di popolo potremmo dire, a consultare la VAR, in occasione delle proteste laziali sul gigantesco fallo di mano di Iago Falque in area su tentativo di cross di Ciro Immobile.
L’arbitro Giacomelli torna e, contrariamente alle attese, che sarebbero dovute sfociare nella gioia del rigore concesso, espelle Ciro Immobile, reo, a suo dire, di aver reagito ad una provocazione di Burdisso con una testata.
La testata non c’è stata, e c’è stata invece una spallata, sulla quale Burdisso ha finto di stramazzare al suolo. Salvo poi pentirsi successivamente del gesto poco sportivo.
Purtroppo viene punito anche l’accenno di reazione, da parte di Immobile, di frustrazione per il rigore negato, per il palo colpito subito dopo, e per la provocazione condotta ad arte da Burdisso.
Per quanto riguarda la partita c’è poco da commentare.
La Lazio, con un uomo in meno, ha cercato comunque di proporsi in avanti, rabbiosa e determinata. Inzaghi ha operato dei cambi dettati più dal fomento che dalla ragione, e la squadra si è inevitabilmente esposta al contropiede del Torino. Il quale ne ha approfittato, essendo anch’essa una buona squadra, infilando per tre volte Strakosha, due delle quali con potenti tiri da fuori area.
Uno splendido gol in solitaria di Luis Alberto sullo 0-2 riaccende le speranze laziali su una rimonta possibile solo in una visione favolistica della serata. Invece il risultato si assesta sul 1-3 e la partita finisce. Ma non finirà tanto presto lo strascico di polemiche che si porta dietro, soprattutto inerente all’utilizzo più o meno improprio della VAR.
Valter Laurenti
