Lo scorso 26 Aprile Romaison ha omaggiato il suo pubblico con il racconto del Laboratorio E. Rancati, specializzato nella creazione di accessori per il cinema e non solo
Romolo Sormani, che ad oggi gestisce l’attività insieme alla sua famiglia, ci fa entrare nel backstage di questo mondo molto particolare raccontandoci come si svolge il suo lavoro e quello del suo team.
Nato nel 1864, il Laboratorio E. Rancati ha collaborato alle produzioni più celebri e amate da italiani e non. Da “Spartacus” (1960) di Stanley Kubrick, a “Il Gattopardo” (1963) di Luchino Visconti, fino ad arrivare a serie tv moderne e apprezzatissime come “Il Trono di spade”, creata da David Benioff e D. B. Weiss, e “Suburra – La serie” diretta da Michele Placido e Andrea Molaioli.
Essendo attivo da molti decenni, il laboratorio E. Rancati ha attraversato tutta l’evoluzione del grande e del piccolo schermo, confrontandosi costantemente con nuove sfide.
Questo ha portato, soprattutto negli ultimi anni, ad un cambiamento anche dei materiali utilizzati. Quelli tradizionali come ferro, rame, ottone, hanno lasciato spazio a materie del tutto nuove come poliuretani e resine, sempre più necessari per gli stuntman. In questo modo è possibile realizzare accessori e costumi che sembrano assolutamente originali e realistici.
Romolo Sormani spiega anche in che modo il laboratorio ha a cuore la sostenibilità, il che si può riassumere nelle sue stesse parole “non buttare niente”. Infatti, non è raro che vengano utilizzati per più pellicole gli stessi accessori. Nel film “Ben Hur” del 2016, ad esempio, sono stati riutilizzati gli elmi della stessa pellicola del 1956.
Tutto ciò che viene realizzato, quindi, viene poi rinoleggiato nel tempo, anche perché la qualità della lavorazione fa sì che l’oggetto duri nel tempo. Il Laboratorio E. Rancati si impegna a non produrre scarti di lavoro e a sfruttare al meglio i materiali.
Nelle loro due sedi, una a Milano e una a Roma, lavorano artigiani altamente specializzati e ognuno ha competenze diverse: chi lavora il legno, chi il cuoio, chi le resine e infine chi decora gli accessori.
La loro maestria, dice Romolo Sormani, non sta tanto nell’avere informazioni storiche di ciò che devono realizzare, poiché i dettagli li fornisce il costumista, ma nell’avere competenze molto specifiche su come realizzare l’oggetto. Il compito del Laboratorio E. Rancati è quindi quello di attingere dalla grande industria per trasformare il tutto in materia più artigianale per quelle che sono le necessità delle grandi produzioni.