Fino a stasera in streaming “La versione di Barney” di Massimo Vincenzi dal Teatro Belli

“La versione di Barney” è nato prima come romanzo di Mordecai Richler, pubblicato nel 1997 (in Italia alla fine del 2000), che ha ottenuto un successo mondiale, poi è diventato una pièce teatrale, nata dall’idea di Massimo Vincenzi e Carlo Emilio Lerici e infine un film nel 2010 diretto da Richard J. Lewis, interpretato da Paul Giamatti e da Dustin Hoffman

Questo è l’ordine cronologico di una storia che, in ogni forma e rappresentazione, riscuote sempre un grande successo, sarà l’intricata trama in cui ognuno può, sotto diverse sfaccettature, riconoscersi, sarà la mise e scene di grande livello autoriale, sarà sicuramente anche la bravura dei diversi protagonisti. Senz’altro non è un testo semplice, richiede una concentrazione e regia precisi e ritmati al punto giusto per tenere l’attenzione dello spettatore. Nel caso della pièce di teatro, la rappresentazione è più complessa, l’abilità è quella di raccontare in un monologo la vita di Barney, catturando il pubblico.

Antonio Salines ci è riuscito, non stanca mai, sembra realmente più giovane nella prima parte della sua vita e quando parla del presente, improvvisamente invecchiato, con il peso del rimorso.

Barney è malato di Alzheimer e se non ricorda il nome di quell’arnese per prendere la pasta (il mestolo) e deve chiederlo alla figlia, ha ben nitide nella mente alcune parti della sua vita: l’incontro con le sue tre mogli, i tradimenti e l’amico “Boogie” che crede di aver assassinato per gelosia. Decide, essendo uno scrittore di successo, di raccontare la sua vita in un’autobiografia. E così si scopre che Barney è umano, fallisce, si rialza, beve e si ubriaca, ama e manifesta la sua ira. In ognuno di noi c’è un Barney ed è forse questo il segreto del suo successo.

Lo spettacolo al Teatro Belli è stato riproposto proprio in questo periodo perché il regista ha voluto omaggiare l’amico Massimo Vincenzi a un anno esatto dalla scomparsa (il 26 marzo).

“La versione di Barney” è uno dei primi progetti realizzati da Carlo Emilio Lerici e Massimo Vincenzi. Fu completato nel 2006, l’attesa per portarlo in scena è stata proprio per la complessità del monologo. Nel 2011, dopo l’uscita del film, fu allora che Salines accettò la sfida.

Una pièce dunque ricca di storia, da ricordare, e da vedere in streaming dal Teatro Belli.