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La ricchezza delle parole

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Foto: @Angela Perrini

Tramandare ai propri figli l’importanza di saper “navigare” in un mare di parole rafforza la capacità d’espressione e d’orientamento. Nonché la loro capacità di saper come e cosa comunicare ampliando sia il loro vocabolario che la loro capacità d’interazione

“I libri ti mettono in comunicazione con la storia, ti collegano, anche senza wi-fi, con il mondo intero. Trasmettono senza sosta pensieri diversi, del presente e del passato. Raccontano la vita da punti di vista vicini e lontani, sono la memoria della specie umana. La lettura, conquistata o regalata, lascia una traccia …”(Monica Colli e Grazia Mauri).

Leggere storie ai bambini piccoli li aiuta a migliorare le capacità di linguaggio, promuove la loro alfabetizzazione, lo sviluppo del linguaggio e rafforza la relazione genitore-figlio. A sottolinearlo sono gli esperti dell’ American Academy of Pediatrics (APP), che ricordano agli specialisti di raccomandare ai genitori di utilizzare libri adatti all’età dei loro bambini leggendoli ad alta voce e descrivendo in modo chiaro figure e parole.

I bambini avvezzi alla lettura di storie da parte dei loro genitori, possiedono un bagaglio di capacità maggiore, buone capacità di lettura predicono un buon futuro risultato scolastico.

Non solo questi ragazzini dimostrano di essere più interessati nei confronti della lettura, ma instaurano anche una relazione culturale con il loro genitori. Un aspetto importante per lo sviluppo cognitivo, linguistico e socio-emotivo dei piccoli. La lettura insieme ai genitori facilita un rapido sviluppo di capacità cognitive come il problem solving.

La lettura, spiegano i ricercatori, “incoraggia lo sviluppo del vocabolario, un’ attitudine positiva nei confronti della lettura, così come rinforza il legame emotivo tra il bambino e il genitore”.

Per di più per i bambini abituati alla lettura già in età prescolare iniziare ad andare a scuola può essere più semplice. Quindi parliamo anche di un ascolto della lettura, questo riduce lo stress, aumenta le capacità di concentrazione, rende le persone più sensibili all’ascolto ed esercita il pensiero. E, non da ultimo, potenzierebbe l’ empatia, ovvero l’attitudine delle persone a comprendere gli stati mentali ed emotivi altrui.

Gli effetti della lettura quindi sono molteplici, ma come interessare questi piccoli alla lettura?

Un genitore non dovrebbe leggere a un bambino una storia lunga o aspettarsi che un bambino piccolo lo ascolti attentamente. Non deve pensare che il bambino non saprà leggere se perde interesse. Un bambino di 2 anni, infatti, ha una capacità di attenzione limitata nel tempo. Può essere più propenso a mettere un libro in bocca, o addirittura strapparlo, piuttosto che a sfogliarlo perché è questo il suo modo di esplorare il mondo.

Per richiamare la sua attenzione è bene scegliere storie semplici e brevi. E’ importante indicare le figure e spiegargli cosa ritraggono. E’ opportuno fare domande ai bambini e stimolarli a completare rime o frasi, sempre senza aspettarsi una risposta superiore alle possibilità tipiche dell’ età del piccolo.

Ma non disperiamoci se non si riesce a stimolare l’interesse dei nostri bambini.

Un gruppo di ricercatori dell’ UK Economic and Social Research Institute e dell’ Università di Limerick (Irlanda), viene in aiuto a quei genitori che non riescono ad attirare l’attenzione dei bambini con questi metodi. Pare infatti che anche parlare costantemente ai bambini piccoli aiuta a migliorare le loro capacità comunicative e a favorire il loro sviluppo cognitivo. Hanno scoperto che anche parlare continuamente ai bambini durante la giornata, ad esempio mentre si sbrigano le faccende domestiche, aumenta le loro capacità comunicative e di risolvere i problemi. Un ultimo consiglio fondamentale, lasciato dall’amato Gianni Rodari è: “il verbo leggere non sopporta l’imperativo”.

Quindi non forziamo i nostri figli a leggere come se fosse un compito scolastico, trovate altri mezzi per interessarli. Leggete insieme a loro, stuzzicate la loro fantasia, rendeteli protagonisti. Ci sono molti mezzi per arrivare a questo intento, ma non voglio suggerirvi, attivate la vostra fantasia!.

 

Dott.ssa Sara Masci,
Psicologa, Psicologa Giuridica,
Psicodiagnosta, Educatrice

Photo: @Angela Perrini