“La casa sotto le stelle” è una tripla raccolta di poesie che abbraccia tre periodi della vita dell’autrice: la prima dal titolo “Voci di altri luoghi” scritta negli anni ottanta, al momento del suo debutto come scrittrice, una seconda che comprende gli anni dal 1995 al 2005 dal titolo “Come una lettera d’amore” e l’ultima, che dà il nome al libro raccoglie i versi scritti dal 2007 ad oggi
Già pubblicata invece la raccolta dal titolo “La palma e il Minotauro” che corrisponde al secondo periodo di creazione poetica (dalla fine anni 80 ai primi anni 90) edita da Terre Sommerse nel 2011.
Pubblicare un arco di tempo creativo piuttosto lungo in un’unica raccolta assume per l’autrice un significato profondo e completo. La sua vita artistica è riassunta tra le pagine di questo libro, dalla nascita alla maturità per concludere con una rinascita come artista più completa. Infatti nell’ultimo periodo Valeria Faillaci ha ripreso la pittura, arte abbandonata dall’autrice per molto tempo e, attraverso di essa, è riuscita a completare tutta la sua arte perché, per lei, non esiste poesia senza pittura e viceversa.
“Non esiste poesia senza immagine” dichiara Valeria “ho dato un senso a tutte le immagini che hanno accompagnato la mia scrittura fino ad ora”.
Infatti nel 2016, in occasione della sua prima personale dal titolo “Ho sognato una musica che era un quadro che era una poesia che ero io” presso la galleria Art G.A.P. in Trastevere, a cura di Naid Danesh per Ars Veritas, il connubio tra le due arti è stato espresso perfettamente, in questo evento Valeria ha integrato anche una video proiezione delle opere su base musicale. La stessa mostra è stata successivamente rappresentata anche in Sicilia presso il Chiostro di San Pietro a Piazza Armerina.
Le sue opere pittoriche sono talvolta disegni a mano libera, ma anche più eteree e libere come l’acquerello, altre volte più profonde con una tecnica più complessa come l’utilizzo dei colori ad olio.
Viola trascende
a mille
nei suoni la notte
Tu desta
anima di luce
ovale
forma perfetta
dell’amore
La sua è una ricerca del lato umano, del sentimento di ciascuno di noi, perché la mente ha bisogno di trovare un collegamento più profondo che oggi si sta perdendo se non è già del tutto perso afferma la Faillaci durante la nostra intervista. L’arte in tutto ciò è fondamentale, le è stato affidato il più grande ruolo, come in un nuovo Rinascimento, siamo in attesa di una nuova esplosione artistica prima che l’uomo rischi di diventare una macchina.
Tra le sue pagine emerge la figura di Cristo e allora le chiediamo il significato di un simbolo così importante.
“Per me Cristo rappresenta un cammino evolutivo che accompagna tutte le mie poesie che sono la vita. La ricerca di un cammino evolutivo per me è una condizione innata, divenuta consapevole dall’età di vent’anni. La mia religiosità prende forma come ricerca spirituale interiore, per la quale il pensiero antroposofico di Steiner è stato ed è illuminante e fondamentale, come anche l’incontro con il compositore contemporaneo Giacinto Scelsi che è stato il mio iniziatore artistico. Ritengo sia importante che l’arte si ricongiunga alla dimensione spirituale intesa in questo senso, alla religiosità come aspirazione e sforzo per ricollegarsi alla realtà superiore. Riguardo a questo conosco molte persone che si definiscono atee ma esprimono con la loro vita molta più religiosità di altre”.
“La vera arte ti deve fare vibrare ad un livello superiore, è questa la sua funzione, proporre una crescita, gettare dei semi. Anche Cristo diceva questo nella parabola del granello di senape: il più piccolo dei semi se cadrà sul terreno fertile germoglierà”.
Tornando ai disegni siamo affascinati dalla copertina del libro, un tramonto con una nave il lontananza che appare come un fantasma, estemporanea. Valeria ci racconta del momento in cui ha creato questo disegno coi pastelli, in un attimo, al mare, di getto con l’anima concentrata sulla sensazione che poi, infatti, trasmette al lettore.
Anche il titolo dato alla raccolta assume un significato di una vita. “La casa sotto le stelle era il mio camper dal quale, attraverso il piccolo oblò sul tetto, guardavo le stelle durante un’estate trascorsa in Sicilia, la terra dei miei avi paterni. Fu un’estate particolare, legata alla precedente perdita di mia madre e per questo piena di sentimento, cosa che accentuò in me il linguaggio poetico. Scrissi molto sotto quel tetto di stelle siciliane.”
“La casa sotto le stelle” di Valeria Faillaci è pubblicato da Terre Sommerse.