La nuova serie in otto episodi “Jupiter’s Legacy” è già disponibile su Netflix dal 7 maggio. Ispirata alla omonima graphic novel americana di Mark Miller e Frank Quitely del 2013 vede protagonisti un gruppo di supereroi anziani appartenenti alla Union e i loro figli scoraggiati da dover portare il difficile scettro della giustizia
Il leader Sheldon Sampson (Josh Duhamel) che ha acquisito i poteri negli anni ’30 li usa solo al servizio degli altri, non uccidere è uno dei suoi principi cardinali. A fianco a lui la moglie Grace (Leslie Bibb) fondatrice insieme a Sheldon della Union è colei che tiene unita la famiglia e attenua i dissapori tra il marito e i due figli Brandon e (Andrew Horton) e Chloe (Elena Kampouris) ormai diventati adulti.
I problemi tipici relazionali, nella famiglia di supereroi Sampson, dovuti a generazioni diverse, sono accentuate dagli obblighi di dover portare avanti una responsabilità così importante come quella di salvare il mondo. I due giovani in realtà non solo sono diversi dai loro coetanei ma sulle loro spalle grava il dover essere all’altezza del ruolo imposto loro dai genitori.
Infine tra i protagonisti, il fratello maggiore del leader dell’Union Walter Sampson (Ben Daniels) che non persegue moralmente gli stessi principi del gruppo e non ne condivide l’ostinazione di voler salvare la razza umana.
Ci sono quindi, in tutti gli otto episodi, le caratteristiche dei personaggi buoni e cattivi accompagnati da malvagi pronti ad assumere il potere in ogni momento. Fin qui non ci sarebbe niente di particolare, rispetto ai classici supereroi, se non i poteri diversificati, ma a rendere la serie unica è l’interessante salto indietro nel tempo agli anni ’30 nel periodo del crollo della borsa di Wall Street in cui gli stessi personaggi di oggi prendono vita. Racchiuso in ogni episodio, di circa un’ora, possiamo assaporare le origini e la nascita della Union e poi trasportarci nel presente facendo un interessante parallelo.