Italo Marseglia tra drappeggi e innovazione

Italo Marseglia è un giovane designer, classe 1990, che nel 2016 ha creato l’omonimo brand. Dopo la maturità scientifica, studia “Fashion design” allo IED di Roma. Da qui, inizia a collaborare con vari brand, lavorando anche nel prêt-à-porter e nella pellicceria

Il brand Italo Marseglia, si pone come obiettivo quello di creare prodotti di altissima qualità. Vengono selezionate infatti materie innovative che abbiano un’ottima resa nella lavorazione e che permettano di soddisfare a pieno i clienti amanti del bello.

Un altro obiettivo che il brand vuole perseguire è quello di preservare ed esaltare il Made in Italy, in particolare l’artigianato partenopeo, per mantenere viva una tradizione secolare che tiene alto il nome dell’Italia.

Negli abiti delle varie collezioni si possono notare tessuti particolarmente morbidi, spesso “a cascata” e arricchiti da drappeggi che donano sinuosità a qualsiasi tipo di fisicità.

Marseglia vuole infatti discostarsi dai classici canoni della moda creando abiti che seguano perfettamente linee e movimenti naturali del corpo.

Le taglie standard sono quindi abolite. Ogni donna può indossare i modelli del brand interpretandoli al meglio esaltando così il proprio corpo.

Sono evidenti giochi di pieni e vuoti che vanno a donare armoniosità a chi li indossa e a creare nuove armonie matematiche.

Tutti i modelli del brand vengono realizzati da piccoli laboratori sartoriali del Sud Italia, che mantengono una estrema cura del dettaglio.

Nell’ultima collezione chiamata “Albedo” il fil rouge è quello dei simboli, dei rimandi e dei giochi monocromi. Molti sono i riferimenti che hanno ispirato questa particolare collezione.

Dalla letteratura ai tradizionali atelier romani che vestirono la Hollywood sul Tevere. È quindi evidente il filone alchemico delle sensazioni che rimandano ad altri luoghi e altri tempi.

Il brand Italo Marseglia è quindi un viaggio spazio-temporale sempre attento al dettaglio e costantemente innovativo.

Moda ecosostenibile: il progetto Flow-ers